La protesta del Wwf: “No alle discariche di amianto tradizionali, ci sono metodi alternativi”.
Scatta la protesta del Wwf veronese per la “decisione della Giunta Regionale Veneta di permettere la costruzione di discariche di amianto in aree prima vietate. Tre nuovi progetti di discariche sono stati presentati nel raggio di 20 chilometri a Caluri di Villafranca, Valeggio al confine con Quaderni e Pozzolo di Marmirolo”.
In particolare, “la discarica di Valeggio al confine con Quaderni ha sollevato numerose obiezioni da enti, associazioni e cittadini per motivi di inquinamento, problemi di viabilità, rischi idrogeologici e gravi implicazioni sanitarie. Il progetto prevede una discarica con 820 mila metri cubi di rifiuti e 120 mila metri cubi di plastiche per impermeabilizzazione, su una superficie di 150 mila metri quadrati“.
Il Wwf Veronese sottolinea che “la discarica è sovradimensionata rispetto alle necessità regionali e presenta tempi di chiusura incoerenti e pericolosi. Inoltre, il piano di ripristino ambientale è insufficiente e la fascia di contenimento prevista è inefficace“.
I due punti cruciali evidenziati dal Wwf Veronese.
“Esistono alternative più sicure all’interramento dell’amianto. Metodi di inertizzazione, sostenuti da ricerche scientifiche e studi universitari. Queste offrono soluzioni più sicure rispetto alla discarica tradizionale“.
“Le plastiche utilizzate nelle discariche rappresentano un rischio ambientale. La degradazione delle plastiche può portare l’amianto nel terreno e nelle falde acquifere, aggravando l’inquinamento”. Il Wwf Veronese esorta a “perseguire soluzioni di inertizzazione dell’amianto, più sicure e sostenibili per l’ambiente e la salute pubblica“.