Omicidio Villafranca, il Comune sarà parte civile. Faccioli: “Cosa è andato storto?”

Villafranca, il Comune si costituirà parte civile per l’omicidio del giostraio Alberto Fiori. L’ex sindaco Faccioli: “Da capire cosa è andato storto”.

Il Comune di Villafranca si costituirà parte civile nel processo per l’omicidio del giostraio Alberto Fiori: ad annunciarlo, in consiglio comunale, il sindaco Roberto Dall’Oca. La decisione è stata presa dopo la violenta rissa scoppiata nella serata di mercoledì 19 giugno tra i gestori delle attrazioni del luna park della fiera dei santi Pietro e Paolo, culminata nella sparatoria che ha portato alla morte di Fiori.

La rissa, cominciata all’ombra del castello di Villafranca, è proseguita poi davanti alle piscine comunali. E’ lì che Fiori, originario di Lodi e residente nella Bassa Bresciana, sarebbe stato colpito da un proiettile che ha leso organi vitali. Trasportato d’urgenza all’ospedale “Magalini”, è deceduto poche ore dopo. Athos Colombo, 55 anni, un altro giostraio, è formalmente indagato per omicidio e lesioni aggravate ed è attualmente detenuto a Mantova, dove si era costituito il giorno successivo alla tragedia. Ma indagati sono anche il fratello e il figlio di Athos Colombo. Restano ancora molti i punti da chiarire nella vicenda.

Minuto di silenzio in consiglio.

L’ultimo consiglio comunale di Villafranca si è aperto con un minuto di silenzio in memoria di Fiori. Il sindaco Roberto Dall’Oca, esprimendo il proprio cordoglio, ha sottolineato come la decisione di annullare la fiera e sgomberare il luna park fosse necessaria. “Solo le bestie peggiori festeggiano sulla morte e la disgrazia”, ha dichiarato Dall’Oca, elogiando il rispetto mostrato dalla comunità di Villafranca verso la famiglia Fiori.

Dall’Oca ha poi annunciato l’intenzione del Comune di costituirsi parte civile nel processo, come già fatto in passato per altri gravi episodi di violenza.

Dai banchi dell’opposizione, l’ex sindaco Mario Faccioli ha espresso solidarietà per la decisione di annullare la fiera. Ma ha anche richiesto un confronto interno per capire “cosa sia andato storto” il giorno della tragedia.

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