Villafranca, all’ospedale Magalini una innovativa tecnica per la cura e il trattamento elettrico dell’insufficienza cardiaca.
A fine giugno, per la prima volta in provincia di Verona e tra le prime in Veneto, l’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’Ospedale Magalini di Villafranca, diretta da Gabriele Zanotto, ha eseguito l’impianto di un innovativo dispositivo per il trattamento elettrico dell’insufficienza cardiaca refrattaria.
Come funziona.
Il dispositivo Optimizer Smart Mini è finalizzato a ottenere la modulazione della contrattilità cardiaca (Cardiac Contractility Modulation – CCM) e consente il progressivo miglioramento della contrattilità del cuore mediante la stimolazione del muscolo cardiaco con impulsi elettrici ad alto voltaggio. Questa modalità di stimolazione non regola il battito del cuore, come avviene per i pacemaker, ma determina una rimodulazione del metabolismo del calcio.
Nel cuore disfunzionante del paziente scompensato si verifica nel tempo una riduzione dell’attività dei geni e delle proteine che promuovono il rilascio di calcio nella cellula. La concentrazione intracellulare di calcio si riduce e con essa la capacità della cellula di contrarsi e del cuore di pompare sangue nel sistema circolatorio.
Con la stimolazione CCM si verifica una progressiva riattivazione dei geni e delle proteine che regolano il rilascio del calcio nella cellula, aumentandone la disponibilità con un miglioramento della funzione del cuore e un progressivo aumento della forza di contrazione del muscolo cardiaco, contrastando quindi l’insufficienza cardiaca.
Il dispositivo, da proporre a pazienti con scompenso cardiaco refrattario, terapia medica ottimizzata senza adeguata risposta clinica, disfunzione ventricolare, o mancata risposta ai trattamenti elettrici dello scompenso (come la terapia di resincronizzazione cardiaca) e non candidabili al trapianto cardiaco, è dotato di una batteria ricaricabile che garantisce una durata fino a 20 anni, viene posizionato in una tasca sottocutanea e due elettrocateteri conducono l’impulso elettrico fino al ventricolo destro, dove avviene la stimolazione del cuore. L’intervento di applicazione del dispositivo viene eseguito in anestesia locale e richiede mediamente 30 minuti.
Progressivamente la stimolazione inizia a far riprendere la contrattilità del cuore e il paziente vede migliorare il respiro, le forze e in generale la qualità di vita già dai primi giorni dopo l’intervento.
I problemi legati all’insufficienza cardiaca.
L’insufficienza cardiaca costituisce un rilevante problema di salute pubblica e lo diventerà sempre di più a causa dell’invecchiamento della popolazione. Rappresenta la prima causa di ricovero in ospedale dopo i 65 anni e ne soffrono circa 80 mila persone in Veneto e un milione in Italia.
Per questi pazienti è importante strutturare una rete di collaborazione tra vari professionisti sanitari che si facciano carico della loro gestione. A Villafranca è operativo dallo scorso gennaio un ambulatorio dedicato operativo 2-3 volte alla settimana, attivato in collaborazione con le varie figure professionali attive nell’Ospedale Magalini (geriatri, internisti, nefrologi, medici del Laboratorio, radiologi e anestesisti) e con possibilità di contatto da parte dei Medici di Medicina Generale del territorio del Distretto 4 – Ovest Veronese.
Nei pazienti con dispositivi impiantabili sono attivi percorsi di monitoraggio da remoto, nell’ambito di protocolli di Telemedicina e altri ne verranno attivati e condivisi con i sanitari operanti sia in ospedale che a livello territoriale.
“Negli ultimi anni – commenta Zanotto – si parla molto di medicina territoriale e di sviluppo di strutture extraospedaliere che saranno chiamate a occuparsi anche dei pazienti affetti da scompenso cardiaco. Farsi carico dei pazienti con scompenso cardiaco attraverso percorsi strutturati e tecnologie avanzate è parte integrante del compito che la Cardiologia di Villafranca copre e coprirà sempre di più nei prossimi anni. È importante porre sempre di più al centro dell’attenzione le persone anziane e malate, offrendo loro, oltre alla tecnologia, professionalità, competenza e vicinanza umana”.