Manifestazione dei commercianti del centro di Verona contro la chiusura della Ztl, che scatterà il prossimo 28 ottobre.
Ztl chiusa, arriva il no dei commercianti di Verona, che chiedono almeno di aspettare fino alla prossima primavera. “Sospendere la chiusura h24 della Ztl di Verona, prevista il 28 ottobre, fino ad aprile quando la città sarà più frequentata da turisti e quindi con una maggiore presenza di auto e, nel frattempo, aprire tavoli di confronto permanenti in cui vengano realmente ascoltate le parti sociali, cosa che finora non è avvenuta”.
È questo l’appello lanciato all’amministrazione del Comune di Verona da parte di Tiziano Meglioranzi, presidente della Corporazione esercenti del centro storico che conta 600 attività. Presenti in piazza delle Erbe un centinaio tra commercianti e residenti del centro durante la conferenza stampa organizzata a un mese dalla chiusura totale della della zona a traffico limitato nel cuore della città.
Ancora una volta, gli esercenti hanno ribadito la loro contrarietà al piano della sosta del Comune, che prevede di chiudere la Ztl eccetto per i residenti nella città antica, i ciclomotori e i veicoli commerciali e la necessità che l’amministrazione comunale li ascolti, confrontandosi con chi in centro storico ci lavora e vive.
“Oggi – precisa Meglioranzi – ci siamo riuniti proprio in una delle piazze più rappresentative di Verona in cui da duemila anni si fa commercio per ribadire che questa Amministrazione ha deciso di farlo morire. Si tratta di uno dei centri storici più importanti d’Italia con all’interno 1200 attività commerciali. Noi chiediamo, in particolare all’assessore alla mobilità Tommaso Ferrari, la ragione di tale decisione e quali interessi ci siano sotto. Non è logico mettere in atto il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, che le città devono adottare, senza mettere in atto una serie di opere compensatorie prima di chiudere la Ztl, evitando di mettere a disagio e in difficoltà residenti, esercenti e fasce deboli”.
“Parcheggi e bus navetta”.
“Le opere compensatorie che chiediamo – continua Meglioranzi – sono prima di tutto parcheggi anche coperti di pertinenza comunale e non di privati che applicano tariffe troppo elevate, bus navetta per il centro da utilizzare da parte di chi parcheggia o possiede garage fuori della Ztl e ripristinare il “Pollicino” di grande utilità, e poi un’apertura delle fasce orarie per mantenere attivo il centro storico”.
All’incontro sono intervenuti oltre a Meglioranzi, l’europarlamentare Flavio Tosi, il consigliere regionale Alberto Bozza entrambi di Forza Italia, il consigliere comunale Leonardo Ferrari e il consigliere della prima circoscrizione Giorgio Faccioni anche responsabile per il dipartimento commercio per Verona di Fratelli d’Italia e il consigliere comunale della Lega Nicolò Zavarise.
Tosi: “Così si fa morire il centro città”.
Secondo Flavio Tosi: “Ci sono due problemi: il primo è far morire il centro della città. A Verona vengono veronesi dalla provincia e da città limitrofe, abituati ad arrivare in città, a fare acquisti, a vivere il centro e anche a portare ricchezza. Qui, in pazza delle Erbe, ogni quattro tavolini c’è un posto di lavoro. Se si rende impossibile arrivare in città, le persone che normalmente vengono a Verona non parcheggeranno a 2 km da fare a piedi per arrivare in centro per fare acquisti ma cambieranno destinazione oppure si dirigeranno nei grandi centri commerciali con i parcheggi“.
“Il secondo – continua Tosi – è un problema di viabilità per la presenza di cantieri ovunque: l’amministrazione comunale chiuderà Via Pallone, che è una grande arteria, poi Via XX settembre dalla quale passano oggi 900 autobus al giorno e contemporaneamente chiuderà la Ztl. Quindi, i quartieri limitrofi saranno paralizzati e si trasformeranno in camere a gas per il traffico generato”.