A Verona si respira il mistero dell’assassinio di Mastino I della Scala.
Nel fitto velo del mistero si cela l’enigma più oscuro della Verona trecentesca: è il fantasma di Mastino I della Scala, assassinato in modo “barbaro”. Si tratta del sovrano che con il suo regno aveva portato prosperità e benessere alla città scaligera.
Era un giorno d’ottobre del 1277, quando il destino tracciò il suo crudele disegno. Mastino I e il suo leale amico Antonio Nogarola, camminavano tra le strette vie di Verona. Ignari del male che si annidava dietro l’angolo oscuro del vicolo che deve il suo nome all’atto cruento: il Volto Barbaro. (Vicolo che unisce Piazza Erbe a Piazza dei Signori). Fu lì, nell’ombra dei vicoli, che la morte li sorprese con la sua fredda lama, strappandoli alla vita in un attimo di terrore e violenza.
Ma chi fu l’artefice di questa tragedia? Le voci si perdono nel labirinto delle strade antiche, sussurrando nomi come quello di Isnardo Scaramelli da Monzambano, o degli oscuri membri della famiglia Spallino. Si dice che l’assassinio fosse connesso a trame politiche e vendette personali. O ancora a un intrigo tessuto con fili invisibili che si intrecciavano nel buio della notte.
Il sangue di Mastino I bagnò le pietre delle strade di Verona, e il suo sacrificio non rimase impunito. Suo fratello Alberto, mosso dalla furia della vendetta, punì i colpevoli con una giustizia implacabil. Abbattè le loro dimore e trasformò il loro nome in polvere.
Ancora oggi, nel cuore della città, il volto barbaro ricorda il tragico destino di Mastino I della Scala, il suo nome avvolto nel mistero di un’epoca perduta, dove le ombre nascondono segreti che attendono di essere svelati.