Viviamo Verona: dal “caffè dell’assessora” un modello di città verde

Viviamo Verona: dal “caffè con dell’assessora” un modello di città verde.

Verona mira a diventare una città verde, dell’acqua, del suolo e dei quartieri, guardando ai prossimi anni con una rete di infrastrutture verdi e blu. Tutto in linea con le normative europee e internazionali, e gli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite. Queste sono alcune delle proposte presentate dalla vicesindaca e assessora alla Pianificazione urbanistica Barbara Bissoli durante l’evento “Caffè dell’assessora”, nell’ambito del progetto Viviamo Verona.

Il documento presentato è stato redatto dallo studio di progettazione paesaggistica LAND e dal team di esperti della Direzione pianificazione urbanistica. La ricerca di LAND ha messo in luce la ricchezza naturale di Verona, con 489 ettari di spazi verdi pubblici fruibili. Ma ha anche evidenziato criticità come l’insufficiente dotazione di aree verdi e l’assenza di veri parchi urbani. Circa l’8% della popolazione non ha accesso a un’area verde fruibile entro 15 minuti a piedi, con percentuali che salgono ulteriormente per tempi di accesso più brevi.

La distribuzione delle aree verdi è non omogenea, con aree del sud, la zona industriale ad ovest, e vari quartieri residenziali con minore presenza di verde.

Aree critiche.

Includono Bassona, Sacra Famiglia, Ca’ di David, Croce Bianca, Galtarossa, Veronetta, San Michele. AA questi si sommano i centri abitati verso le colline come Quinzano, Avesa, Ponte Crencano, Marzana-Quinto, Santa Maria in Stelle. Tuttavia, questi ultimi sono vicini alle aree collinari, quindi con più verde rispetto alle aree industriali.

L’aumento della copertura arborea potrà migliorare la qualità dell’aria e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. La principale sfida del PAT è la transizione ecologica, creando un modello di sviluppo che valorizzi la natura come infrastruttura e colmi le attuali lacune, integrando il PAT con il Piano di Transizione Ecologica (PTE).

Obiettivi del PAT.

Barbara Bissoli dichiara che il PAT deve fungere da cornice per la rigenerazione urbana e la transizione ecologica, con una visione a 10-15 anni, strutturata su tre livelli integrati. Che sono: telaio ecologico-ambientale, storico-culturale, e infrastrutturale. Il telaio ecologico-ambientale include componenti culturali e naturali, curato dal team di LAND guidato da Andreas Kipar, con sistemi di spazi pubblici aperti e infrastrutture verdi e blu che guideranno la nuova pianificazione di Verona.

La cittadinanza esprime una forte richiesta di spazi pubblici aperti che valorizzino le risorse naturalistiche. In particolare, il fiume Adige, le risorgive, le fortificazioni, le valli e le colline, il verde urbano con l’area della Spianà, e la cintura agricola sono elementi chiave. Il PAT propone di estendere le aree a parco lungo il fiume Adige, creare nuovi parchi urbani e metropolitani nelle aree di risorgive, e valorizzare le fortificazioni e le mura magistrali con un parco lineare. Le valli e le colline saranno tutelate e valorizzate per preservare la biodiversità e promuovere un turismo sostenibile. L’area della Spianà è vista come un potenziale nuovo grande parco urbano.

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