Vetrerie Riunite e Borromini: presidio a Mestre e sciopero dei lavoratori

Lavoratori in sciopero: presidio a Mestre a Veneto Lavoro per Vetrerie Riunite e Borromini

E’ stato rinviato a mercoledì 26 marzo alle ore 14.30 l’incontro presso Veneto Lavoro in via Ca’ Marcello a Mestre fra i rappresentanti dei fondi portoghesi proprietari delle Vetrerie Riunite e di Borromini, referenti della Regione, Filctem Cgil, Fiom Cgil e RSU.

Nel frattempo domani, giovedì 13 marzo, dalle 7.30 alle 9 si terrà ugualmente un presidio, visto lo sciopero proclamato sia alla Borromini che alle Vetrerie Riunite, solo che sarà davanti ai cancelli degli stabilimenti a Colognola ai Colli, in viale del Lavoro.

Il motivo della protesta: i licenziamenti annunciati nelle scorse settimane, che colpiscono 49 dipendenti a tempo indeterminato e mettono a rischio anche il futuro dei 70 lavoratori con contratti interinali.

I sindacati criticano duramente la gestione della nuova proprietà, rappresentata dai fondi portoghesi Tangor e Teak Capital, che hanno acquisito le aziende a fine 2023. “Prima è stata decisa la chiusura di Borromini, ora la riduzione del personale in Vetrerie Riunite, a causa dello spegnimento di un forno”.

L’azienda giustifica i tagli con “la necessità di ridurre i costi di produzione, a fronte di un mercato sempre più competitivo”. Comunque, secondo i sindacati “la vera causa è la mancanza di investimenti in tecnologia e automazione, che ha reso l’azienda meno competitiva rispetto ai concorrenti. Inoltre, emerge il sospetto che il gruppo stia investendo altrove, come in acquisizioni in Cina, lasciando fuori dai piani il sito produttivo di Colognola ai Colli“.

I segretari generali della Fiom e della Filctem di Verona sottolineano che “l’azienda ha ricevuto negli anni aiuti pubblici, e quindi ha una responsabilità verso il territorio e i lavoratori che l’hanno resa leader nel settore. “Oggi questi stessi lavoratori sono stati definiti semplicemente degli ‘esuberi’“, denunciano i sindacati, chiedendo alle istituzioni di “intervenire per fermare queste decisioni“.