Veronesi piú ricchi, nel 2023 hanno guadagnato il 6,3% in piú: lo dice la Uil Veneto.
I veronesi hanno guadagnato il 6,3% in piú, ma non sono diventati più ricchi: ecco le motivazioni. Nonostante il Veneto abbia visto una crescita del 4,43% nel 2023 rispetto al 2022, il reddito medio, salito da 23.262 a 24.285 euro, è stato “tagliato” dall’inflazione e dall’incremento della tassazione locale, come evidenziato da uno studio della Uil Veneto e del Csse (Centro Studi Sociali ed Economici).
Nel 2023, il reddito medio a Verona è salito del 6,3%, passando da 21.615 a 22.987 euro. Verona registra una crescita del reddito medio più alta rispetto alla media regionale del 4,43%, ma l’aumento dell’Irpef supera quello di quasi tutte le altre province venete. A livello regionale, l’Irpef è cresciuta in media del 10,41%, con punte significative a Verona (15,15%, oltre il doppio rispetto alla crescita del reddito) e Venezia (12,50%).
“La crescita del reddito – spiega il segretario generale Uil Veneto, Roberto Toigo – è stata del tutto annullata dall’inflazione, che nel 2023 ha raggiunto il 5,7%. Anche il significativo aumento registrato si perde nel contesto di un incremento generalizzato del costo della vita, mentre la tassazione continua a crescere in modo sproporzionato”.
Le proposte della Uil Veneto.
Per il segretario Toigo, la soluzione passa per: “La detassazione degli aumenti salariali, per incentivare la contrattazione aziendale. Una lotta più incisiva all’evasione fiscale, affinché il carico non gravi solo su dipendenti e pensionati. Una riforma dei trasferimenti statali, per garantire maggiore equilibrio tra territori”.
“Il contesto internazionale non aiuta: con la Germania in recessione, con la Francia in crisi, con le probabili politiche protezionistiche che adotteranno gli Stati Uniti, è necessario trovare una nuova via per una crescita giusta, collaborativa, in cui a farla da padrona non sia la concorrenza esasperata”, conclude Toigo.