Il record negativo per morti sul lavoro lo detiene Verona: “Serve più prevenzione”.
Record negativo per morti sul lavoro: con 16 vittime nel 2024, Verona è la provincia con il maggiore numero di decessi sul lavoro in Veneto, e la quinta a livello nazionale. Oltre alle morti, il territorio conta anche oltre 10 mila infortuni nei primi nove mesi dell’anno. Numeri che sollevano preoccupazione e spingono i sindacati a chiedere un intervento deciso.
“Il Prefetto apra un confronto con tutte le parti coinvolte”, afferma Giampaolo Veghini, segretario della Cisl Verona. “Non bastano le norme: servono più controlli, formazione e assistenza alle aziende per garantire sicurezza”.
Un mondo del lavoro che invecchia.
Un’altra sfida è rappresentata dall’invecchiamento della forza lavoro. Oggi, il 56% dei lavoratori in provincia di Verona ha più di 45 anni, contro il 41% del 2012. Entro il 2033, potrebbero mancare all’appello 38 mila lavoratori per il naturale saldo tra pensionamenti e nuove assunzioni.
Secondo Veghini, una soluzione potrebbe arrivare dai flussi migratori: “La popolazione straniera ha finora compensato il calo demografico, ma serve una gestione efficace e inclusiva per sostenere il mercato del lavoro”.
Industria in difficoltà.
Il settore industriale, pilastro dell’economia veronese, sta affrontando un rallentamento. In particolare, la meccanica e il made in Italy soffrono una riduzione della domanda. La cassa integrazione ha mitigato parte degli impatti, ma settori come tessile, abbigliamento e calzature registrano un aumento dei licenziamenti, seppur ancora inferiori ai livelli pre-pandemia.