Operazione della mobile di Verona, in manette titolare di una pizzeria pescato con la droga dello stupro.
La droga dello stupro gira anche a Verona. Lo dimostra l’arresto eseguito ieri dalla Squadra mobile in flagranza di reato del titolare di una pizzeria di Borgo Milano, il 29enne incensurato G.P.M., residente in città. Gli uomini della Sezione antidroga hanno seguito le tracce di un presunto traffico di stupefacenti che vedeva coinvolto il 29enne, il quale, secondo le informazioni apprese, era in attesa di ricevere presso la propria pizzeria una consegna tramite corriere di un pacco proveniente dall’estero contenente sostanza stupefacente liquida del tipo Gbl ribattezzata come “la droga dello stupro”.
Appostati all’esterno del locale, i poliziotti verso le ore 12 di ieri notavano l’arrivo dell’ignaro corriere che consegnava il pacco al titolare della pizzeria. La successiva perquisizione consentiva di accertare che nella scatola vi era un flacone contenente un litro di sostanza liquida inodore e incolore che, tramite le analisi tecniche eseguite presso il laboratorio presso il Gabinetto regionale di Polizia scientifica di Padova, è risultata essere stupefacente del tipo Gamma Butirrolattone (comunemente chiamata Gbl).
In considerazione del sequestro operato, gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato in flagranza G.P.M. per detenzione ai fini di spaccio della sostanza stupefacente. Il giudice del Tribunale di Verona, innanzi al quale l’uomo è comparso in giudizio questa mattina per direttissima, ha convalidato l’arresto sottoponendolo alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
La Squadra mobile sta proseguendo le indagini per risalire al paese di provenienza dello stupefacente e all’identificazione di chi ha effettuato la spedizione. Secondo delle stime approssimative, trattandosi di sostanza stupefacente che si sta diffondendo rapidamente sul mercato e i cui prezzo sono in continua oscillazione, per ogni litro di Gbl, che costerebbe poche centinaia di euro, si ricaverebbero anche 1800 dosi che frutterebbero ricavi per oltre 15 mila euro.
La “Gbl”, chiamata comunemente “droga dello stupro“,è balzata recentemente agli oneri di diversi casi di cronaca, a cominciare da quello che ha visto coinvolto l’ex responsabile social della Lega Luca Morisi. Si tratta di una sostanza subdola e pericolosa, potentissima, in grado di inibire la capacità di intendere e di volere e togliere i freni inibitori. Gli effetti collaterali non sono di lunga durata, ma sono immediati (si manifestano fra i 5 e i 20 minuti dall’assunzione) e soprattutto sono devastanti: perdita del senso della realtà, delle capacità di coordinamento, nausea, problemi respiratori e disturbi della memoria. Generalmente viene sciolta in una bevanda, una birra o un cocktail, grazie alla sua natura incolore e praticamente inodore tanto che la vittima non può rendersi conto di assumerla. Tra l’altro, la presenza di questa droga nel corpo viene rapidamente metabolizzata ed eliminata dall’organismo tanto che è difficile rilevarne tracce.