A Verona i figli minori dei detenuti sono “Liberi di crescere”

È nata a Verona la rete veneta che si cura dei figli minori dei detenuti: ora sono “Liberi di crescere”.

“Liberi di crescere”: è nata a Verona la rete veneta di associazioni e realtà no profit che si occuperà di prendere in carico i figli minori di detenuti. Riguarda le carceri di Montorio, Vicenza, Venezia e Treviso. L’obiettivo è assicurare loro l’opportunità di socializzazione e di integrazione. Capofila del progetto triennale che punta a coinvolgere oltre 100 tra bimbi e ragazzi, 165 genitori detenuti e 35 educatori e insegnanti, è Il Samaritano di Caritas.

Non hanno alcuna colpa. Eppure molto spesso su di loro ricadono le responsabilità dei genitori. I minori figli di detenuti, si trovano a fare i conti con gli effetti negativi di una relazione parentale che diventa difficile. Ma anche di un contesto sociale che tende ad escluderli.

I numeri.

Un tema estremamente attuale e da affrontare con urgenza considerato che la popolazione carceraria, in Italia, è di 56.196, di cui 2365 donne e 53831 uomini, e tra loro sono stimati circa 25mila genitori. In Veneto, i detenuti sono 2487, di cui 123 donne, e si possono stimare oltre mille genitori.

Una rete di associazioni.

Per i loro figli si è costituita una rete di associazioni e realtà non profit. Nei prossimi tre anni in Veneto, nelle province di Verona, Treviso, Vicenza e Venezia, dove è presente una struttura di detenzione, questa farà quadrato sui minori. L’intento è sviluppare una serie di azioni volte a tutelarne la dignità e aiutarli ad essere protagonisti della loro crescita.

L’obiettivo è infatti creare le condizioni affinché un minore che vive tale esperienza possa trovare il sostegno professionale e umano per mantenere la relazione con il genitore e sentirsi parte della propria comunità.

“Liberi di crescere”.

È partito nelle scorse settimane infatti “Liberi di Crescere”, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Capofila del progetto è la cooperativa sociale Servizi e Accoglienza Il Samaritano Onlus, braccio operativo di Caritas Verona, chiamata a coordinare i partner del progetto attivi a livello locale e regionale.

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