Verona, 7 in condotta a una ragazza con limiti cognitivi: la denuncia della madre.
Un 7 in condotta arrivato come un fulmine a ciel sereno, per una ragazza di 18 anni di un liceo del centro di Verona. Una ragazza, come riferisce Il Fatto Quotidiano, con un ritardo cognitivo certificato. Ma la sua patologia non sarebbe stata presa in considerazione dai suoi insegnanti, tanto da farle “meritare” quel 7 in condotta.
A denunciare il fatto la madre della ragazza, che dopo essersi rivolta ai dirigenti della scuola per avere accesso agli atti, senza avere risposta, ha deciso di piantare letteralmente la tenda nel cortile del liceo per protestare contro professori e dirigente scolastico.
A sentire la stessa madre della ragazza, che ha frequentato il quarto anno, gli stessi insegnanti non avrebbero mai comunicato l’esistenza di problemi nel comportamento della studentessa, che soffre di “un disturbo misto degli apprendimenti e della memoria breve, ansia retroattiva, lentezza estrema nel fare le cose quotidiane e nell’apprendere”, ma ha una grande predisposizione per il canto.
Limiti regolarmente certificati e conosciuti, che però non hanno evitato quel 7 in condotta, motivato tra le altre cose da “numerose ore di assenza (16,67%) e 38 ritardi”. Assenze giustificate da attività di recupero svolte in un’altra aula, sostiene la madre. Che non molla di un centimetro. E dopo aver chiesto di trasferire la figlia in un’altra scuola, ora pensa di fare ricorso al Tar: “Lotto non solo per mia figlia ma per tutti i ragazzi come lei”.