Ucciso in stazione a Porta Nuova, a Verona scoppia il caso politico

Le reazioni della politica dopo l’uccisione in stazione a Verona del 26enne che aveva aggredito i poliziotti armato di coltello.

Non si fanno attendere le reazioni della politica veronese dopo i drammatici fatti avvenuti questa mattina, domenica, in stazione Porta Nuova, dove un 26enne originario del Mali dopo aver aggredito armato di coltello alcuni poliziotti è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da un agente della Polfer.

Le opposizioni attaccano a muso duro l’amministrazione del sindaco Damiano Tommasi. In particolare per la Lega, anche sulla scia del segretario Matteo Salvini, parla il consigliere comunale Nicolò Zavarise: “La sicurezza dei veronesi deve tornare al centro dell’agenda politica. Il degrado, la violenza e l’assenza di controlli non possono più essere tollerati. Chiedo interventi immediati, non parole, e pieno sostegno alle forze dell’ordine”.

“Violenza all’ordine del giorno in stazione”.

Il deputato leghista Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta, rincara la dose: “Ennesimo episodio di criminalità alla stazione di Porta Nuova, dove uno straniero armato dà in escandescenza e aggredisce i poliziotti, con un epilogo tragico. Violenza, rapine, scippi, sono all’ordine del giorno nella zona della stazione di Verona. La Lega organizzerà un sit-in di protesta per sensibilizzare l’amministrazione comunale sull’allarme sicurezza nel quartiere, ascoltando la voce dei veronesi e dimostrando anche tutta la solidarietà agli agenti che quotidianamente sono al lavoro per contrastare la criminalità”.

Il Pd: “Bieco e strumentale il tentativo del centrodestra”.

A schierarsi al fianco dell’amministrazione ci pensano i segretari veronesi del Pd Franco Bonfante e Alessia Rotta: “È bieco e strumentale il tentativo del centrodestra veronese che prova a rivoltare contro il Comune di Verona una tragedia che parla soltanto della mancanza di politiche nazionali per la sicurezza e della carenza di politiche regionali per la presa in carico del disagio psichico. 

Dalla dinamica – continuano – è infatti evidente come la polizia abbia agito per legittima difesa, subissata dagli eventi. I tentativi di speculazione politica di Salvini e dei suoi epigoni veronesi sono pertanto patetici: la sicurezza è compito primario del governo, la polizia municipale e l’amministrazione comunale fanno già molto al riguardo, collaborando attivamente nell’ambito del Comitato prefettizio per l’ordine la sicurezza pubblica, e anche sulla questione dell’accoglienza e dei flussi migratori, che sarebbero di competenza governativa, diversamente dai sindaci leghisti.

Molto ci sarebbe inoltre da dire sulla carenza di politiche di prevenzione e la cura dei fragili psichicamente e dei dipendenti da droghe e sostanze, compito della Regione che invece da tempo ha ridotto i fondi, come dal Pd ripetutamente segnalato. Chi oggi sbraita dovrebbe fare un serio esame di coscienza, sulle politiche migratorie fallimentari e sulle politiche sociali disastrose”.

Note sull'autore