Aveva 60 anni ed è scomparsa lo scorso gennaio per un tumore al pancreas dopo 10 mesi dalla diagnosi. La storia di Elisa Scali, da oggi, lega indissolubilmente Verona (città di cura) e Roccella Jonica (città di nascita). Per volontà della famiglia è stata fatta una raccolta fondi da destinare alla ricerca per nuove terapie sempre più mirate contro questa neoplasia, considerato un vero “big killer”.
Alla conferenza stampa erano presenti: dott. Callisto Marco Bravi Direttore generale, dott.ssa Matilde Carlucci Direttore sanitario, prof. Michele Milella Direttore Uoc Oncologia, prof. Aldo Scarpa Direttore Uoc Anatomia e Istologia patologica, prof. Roberto Salvia Direttore UOC Chirurgia del pancreas, il marito Fausto Certomà con le figlie Francesca e Sofia, e una amica della paziente calabrese, Maria Novella Luciani. Dirigente del ministero della Salute dell’ufficio Ricerca sanitaria.
La storia clinica di Elisa.
La storia clinica di Elisa è una storia straordinaria perché racconta di un sistema sanitario pubblico nel quale la collaborazione tra Centri distanti centinaia di chilometri tra loro (Verona e Catanzaro) consente di curare una persona senza allontanarla dai suoi affetti, dalla sua famiglia, dai suoi alunni, dalla sua comunità. La stima e la collaborazione tra specialisti, unitamente alla capacità di assumersi responsabilità professionali ha consentito ad Elisa di passare il suo ultimo Natale a casa. Nonostante le due biopsie non si è riusciti, nel suo caso, ad ottenere materiale adeguato per le analisi genomiche previste dallo studio finanziato dal Ministero della Salute.
La storia personale di Elisa.
Quella della professoressa Elisabetta Scali non è la storia di un successo clinico. Anzi, è la storia di ordinario “fallimento” perché Elisa purtroppo non è guarita dal suo tumore del pancreas diagnosticato nell’aprile 2023. Il decorso della sua malattia è stato persino più rapido della media dei pazienti nella sua condizione. Docente appassionata, Elisa aveva un’idea alta della scuola come un vero e proprio presidio di cultura, un luogo in cui imparare e trasmettere il rigore del pensiero critico e la passione per il sapere, incoraggiando lo stile della collegialità in nome dell’ideale di una formazione umana della persona. Anche al di fuori della scuola, Elisa ha promosso l’entusiasmo e il coraggio delle idee e attraverso l’associazione culturale Scholé (di cui è stata socia fondatrice e vicepresidente) ha avvicinato alla filosofia moltissime persone di tutte le età.
Elisa è stata un punto di riferimento per tutta la comunità di Roccella Ionica. La sua passione visionaria per la cultura e per la scuola e il suo inguaribile ottimismo l’hanno spinta a spendersi instancabilmente per tutto ciò che riteneva importante per la crescita umana e sociale della comunità, a cominciare dall’impegno nella sua professione. Per l’esempio che è stata per moltissime persone, anche durante la mattia, il paese ha prontamente voluto e chiesto di contribuire al progetto ambizioso di creare una borsa di studio in suo nome per la ricerca contro il tumore al pancreas. Il contributo di 30.000 € raccolto “Per Elisa”, che viene oggi donato a FIMP, verrà utilizzato per supportare, attraverso una Borsa di Studio, un giovane ricercatore.
“Elisa non ha mai voluto sentirsi malata, soprattutto dopo essere stata a Verona ed essersi sentita in buone mani – spiega il marito Fausto Certomà – . Non ha mai abbandonato l’ottimismo, per questo oggi noi vogliamo continuare in nome suo ad essere sostenitori della ricerca. Questa borsa è il nostro punto di partenza, continueremo nella raccolta fondi destinata unicamente alla ricerca sul pancreas. È merito delle mie figlie se è partito l’impegno ‘Per Elisa’ che ha l’ospedale di Verona come destinatario naturale”.
La ricerca genomica.
Il ricercatore lavorerà ad un progetto che riguarda la sistematizzazione dei dati di genomica di oltre 1000 pazienti affetti da tumore del pancreas, alla ricerca di nuovi biomarcatori e nuovi bersagli e strategie terapeutiche. FIMP (Fondazione Italiana per la ricerca sulle Malattie del Pancreas https://fimpancreas.org), assieme a tante altre Istituzioni, associazioni e ricercatori, è impegnata da anni nel tentativo di utilizzare informazioni sul genoma del tumore di ogni singolo paziente con neoplasia del pancreas per prevedere il comportamento della malattia ed identificare il trattamento migliore.
La borsa intitolata al ricordo di Elisa sarà bandita a breve ed è intenzione di FIMP e del nostro Ateneo veronese celebrarne l’assegnazione al vincitore della selezione, nel contesto della Giornata Mondiale del Tumore del Pancreas, che si terrà in novembre.