L’allarme della Cgil: “A Verona il trasporto pubblico è a forte rischio”

Verona, trasporto pubblico in difficoltà: “Insufficiente l’aumento del biglietto, governo e regione facciano la propria parte”.

A tre anni di distanza dal primo lockdown per il Covid-19, il trasporto pubblico a Verona sta vivendo “una forte crisi dovuta, da un lato alla cronica carenza di fondi strutturali, dall’altro alla profonda necessità di rimodernamento del parco mezzi in una logica di mobilità sostenibile”.

Queste le parole di Silvano Danieli, responsabile trasporto pubblico locale della Filt Cgil Verona, che mettono l’accento su alcuni temi come l‘aumento dei costi di esercizio– che dipendono per la maggior parte dall’uso dei carburanti fossili che a causa della guerra in ucraina sono incrementati di oltre il 100%- e la difficoltà nel tornare al numero dei viaggiatori pre-covid, determinando minori introiti dalla vendita di biglietti e abbonamenti.

Il trasporto pubblico si regge sul 65% di fondi pubblici e sul 35% di introiti tariffari. “Ovvio che se i fondi pubblici in 20 anni sono stati tagliati, come pure le tariffe dei titoli di viaggio (almeno a Verona) e l’utenza è diminuita l’equilibrio diventa fortemente instabile. Se non si interviene prontamente, le aziende del trasporto pubblico locale si potranno ben presto trovare a dover fronteggiare potenziali rischi di default finanziario con pesanti ripercussioni sull’occupazione del settore che conta circa 115 mila addetti su base nazionale, di cui circa 1000 solo a Verona e provincia”.

“Anche per i lavoratori il settore non è più attrattivo”.

“Una problematica emersa con la pandemia è rappresentata dalla estrema difficoltà di reperire in particolare autisti di autobus con conseguenze sulla regolarità e qualità del servizio e con altre conseguenze come il ricorso massivo allo straordinario. Nella nostra azienda non è raro avere in servizio lavoratori per 14 ore consecutive. Questo fenomeno che si è ancor più accentuato negli ultimi anni, con numeri mai visti di dimissioni volontarie, lavoratori che vanno a cercare condizioni di lavoro ed economiche migliori in altri settori. Perdere attrattività vuol dire che per garantire i servizi si rischia di compromettere qualità ma soprattutto sicurezza. In questi anni a Verona c’è stato un continuo rimpallo di responsabilità da parte degli attori istituzionali.

Il settore del trasporto pubblico locale ha necessità di interventi urgenti e strutturali. Ha necessità di riacquisire piena dignità e di ridiventare una risorsa strategica per la qualità della vita stessa dei nostri territori e delle nostre città, sia per il servizio che rappresenta alla cittadinanza sia in una logica di mobilità sostenibile e di minore inquinamento. Infine, ritornare ad essere una prospettiva di lavoro attrattiva e di qualità per i nostri giovani, giustamente remunerata per tutti i lavoratori che quel servizio svolgono ogni giorno”.

Note sull'autore