Verona, sventata una truffa ai danni di una donna anziana.
Verso l’ora di pranzo di ieri, una donna (F.M.), 44enne romana, pregiudicata, residente in provincia di Rovigo, si presentava in via Pegrassi di Verona col chiaro intento di cercare, tra gli anziani residenti del luogo, la propria vittima. La donna simulando di essere stata un’incaricata dalla vicina parrocchia, con il compito di dover benedire oro e denaro, si era garantita l’accesso all’appartamento abitato una anziana signora di 73 anni.
Fortunatamente per la malcapitata, una condomina che abitava sullo stesso piano della vittima, nel rientrare in casa assisteva all’arrivo della truffatrice, riuscendo ad ascoltare parte della conversazione con la quale la truffatrice stava traendo in inganno la propria anziana vicina. La rapida telefonata al 112 è stata determinante per la risoluzione dell’intervento: più precisamente, l’operatore di Centrale operativa della Compagnia di Verona ha mantenuto un costante contatto telefonico con la testimone, contatto che ha consentito sia di conoscere, in diretta, tutto quanto stesse accadendo nel vicino appartamento, sia di fornire alle pattuglie dell’Arma gravitanti sul territorio, una più attendibile descrizione della furfante.
Ottenuto l’indirizzo e il civico presso cui si stava svolgendo il misfatto, sono state immediatamente inviate sul posto due pattuglie della Sezione Radiomobile della Compagnia di Verona: pochi istanti dopo, la malfattrice usciva tranquillamente dall’appartamento segnalato in possesso del suo bottino. Nella borsa che aveva al seguito, sono stati rivenuti svariati monili in oro e argento, denaro contante, ed una carta bancomat completa di codice Pin, pronta quindi per essere utilizzata e svuotata.
I militar riuscivano anche a scorgere a poca distanza dall’abitazione della vittima, una piccola utilitaria, verso cui la donna si stava dirigendo prima di essere bloccata, a bordo della quale vi era un giovane (B.D.P.) seduto al lato guida, chiaramente in attesa. Le scarse giustificazioni in merito alla sua presenza in loco addotte dalla truffatrice, ed i successivi accertamenti compiuti dai militari, hanno permesso di accertare un effettivo legame tra il giovane e la truffatrice, e di stabilirne il ruolo di “complice” nel reato.
Il ragazzo, che inizialmente aveva negato di conoscere la donna, è risultato poi esserne il figlio. I cellulari posti in sequestro, hanno poi dimostrato effettivi contatti e messaggistica tra i due, tesi a segnalare l’uno all’altro possibili obiettivi ove colpire. Accompagnati in caserma ed informata l’A.G., la donna è stata dichiarata in stato di arresto per essere poi giudicata questa mattinata con rito direttissimo: nel quale il Giudice convalidava l’arresto e disponeva l’obbligo di dimora presso il comune di Bagnolo di Po (RO), con obbligo di permanenza in abitazione dalle 20:00 alle 07:00.
Per il figlio complice, è scattata invece la sola denuncia a piede libero, mentre l’autoveicolo è stato sottoposto a sequestro poiché utilizzato nella commissione del reato. Ulteriori indagini sono in corso da parte dei carabinieri della Compagnia di Verona per accertare ulteriori colpi eseguiti dalla coppia.