I gatti sono stati recuperati e affidati ad un rifugio.
Fino a quando l’ufficiale giudiziario non ha bussato alla loro porta, 11 gatti, 8 adulti e 3 cuccioli, non conoscevano fame, paura e il silenzio di una casa inaccessibile. Fino a quel momento avevano infatti vissuto serenamente in un appartamento in provincia di Verona insieme al loro proprietario. A loro non mancavano di certo affetto, cibo, e coccole. A seguito dello sfratto giudiziario è cominciata per loro una vera e propria odissea.
Il loro proprietario, non potendoli portare subito con sé presso una nuova casa (che ancora non aveva trovato), li ha lasciati nell’appartamento sotto sfratto raggiungendo un accordo verbale con il proprietario delle mura, il quale aveva dato il consenso a farlo entrare in casa per dar loro da mangiare, cambiare l’acqua e pulire le lettiere. Ma questo purtroppo non è accaduto.
“Il proprietario di casa non solo ha negato l’accesso in casa come pattuito ma, avendo tutta la fretta di rientrare nel pieno possesso del suo appartamento, ha minacciato di liberarsi di queste povere bestiole abbandonandole per strada. Per fortuna il proprietario dei gatti, non sapendo a chi rivolgersi, ne ha parlato con un conoscente che non ha esitato a rivolgersi allo Sportello LAV contro i maltrattamenti di Verona e siamo potuti subito intervenire” ha dichiarato Annarita D’Errico, responsabile nazionale sportelli contro il maltrattamento di LAV.
Capita subito la gravità della situazione e appurata l’esigenza di intervenire il prima possibile, lo Sportello LAV ha chiesto immediato intervento all’Ufficio Tutela Animali del Comune di Verona.
Il tempestivo intervento degli addetti del Comune ha permesso di constatare effettivamente, la presenza dei gatti in casa in condizioni di oggettiva difficolta, visto che non mangiavano da giorni. Il loro proprietario, non avendo ancora trovato un alloggio definitivo, si è visto costretto, suo malgrado ma per il loro esclusivo benessere, a cedere tutti i gatti che sono, finalmente, stati portati in salvo presso un rifugio convenzionato in attesa di essere sterilizzati ed affidati a famiglie che possano prendersene cura.
“Questa avventura, per fortuna conclusasi positivamente ma che poteva, invece, avere risvolti ben peggiori se solo non fossimo intervenuti tempestivamente, sarà solo un brutto ricordo per i mici salvati”, ha dichiarato Annarita D’Errico della LAV.