Inaugurate le due nuove sedi di Spi e Cgil Verona: presente per l’occasione anche il segretario nazionale Ivan Pedretti.
La rete dei punti Spi Cgil Verona si allarga: ai 12 già operativi sul territorio- 3 nel capoluogo e 9 in provincia- si aggiungono ora le nuove sedi di San Massimo in via Beniamino Romagnoli 14/A e di Grezzana di via Roma 34 di recente riorganizzate e inaugurate venerdì scorso alla presenza del segretario nazionale dello Spi Cgil Ivan Pedretti, in questi giorni in Veneto per incontrare gli iscritti e confrontarsi sui contenuti del suo nuovo libro “Perennial”.
“Le nuove aperture sono frutto di una scelta precisa di insediamento territoriale del nostro sindacato che ha la finalità di una tutela più estesa non solo delle pensionate e dei pensionati, ma anche di lavoratrici e lavoratori” ha dichiarato il segretario generale Spi Cgil Verona Adriano Filice. “Chiunque abbia un diritto da rivendicare o viva momenti di difficoltà o disagio, deve sapere che la Cgil c’è, che il sindacato è una presenza di tutela dei diritti, presidio democratico capace di dialogo con le amministrazioni pubbliche”.
Cosa fanno le sedi Spi.
Nelle sedi Spi sono presenti operatori previdenziali in grado di informare ed assistere pensionati e lavoratori su tutte le tematiche relative alla previdenza e al fisco per la tutela dei diritti individuali compresi i cosiddetti diritti inespressi, cioè prestazioni di cui i cittadini avrebbero diritto ma delle quali non sono a conoscenza e che spesso emergono dal controllo della pensione.
Su un altro piano, attraverso la negoziazione sociale, ovvero il confronto con le singole amministrazioni comunali e altri istituzioni territoriali come l’Ulss, il sindacato dei pensionati viene delegato dalla Camera provinciale del lavoro ad occuparsi della tutela dei diritti collettivi in materia di servizi socio-assistenziali e sanitari; misure di contrasto alla povertà; legalità e lotta all’evasione fiscale.
Attualmente lo Spi Cgil Verona conta 22.301 iscritti, di cui 7.136 nel capoluogo e 15.165 nel resto della provincia.
I perennial e il patto intergenerazionale.
Nel suo libro Pedretti si concentra sugli effetti politici e sociali dell’inversione demografica, rielaborando il termine di Perennial (perenni) coniato dall’imprenditrice digitale Gina Pell, arrivando a proporre un vero e proprio patto intergenerazionale:
“La nostra è una generazione larga, influente, di maggioranza”, spiega Pedretti, “che ha costruito, attraverso lotte e mobilitazioni, riforme importanti, dal lavoro alla sanità, dalla casa alla scuola fino alla previdenza, e resta in gran parte ancora attiva e aperta ai cambiamenti. Il dramma delle nuove generazioni è che sono una minoranza e dispongono di scarse possibilità di mettersi insieme per fare azione comune. Io penso che quelli della mia generazione che io chiamo perennial, possano contribuire a dare una mano ai giovani a migliorare la propria condizione di vita”.