Sanità a Verona, è allarme: “Aggressioni in aumento, più tutele per il personale”

I sindacati di Verona puntano il dito sulla sanità: “Aggressioni in aumento, servono più tutele per il personale”.

La sicurezza degli operatori sanitari torna al centro del dibattito a Verona, con la Cisl Fp che lancia un appello per misure più efficaci contro le aggressioni negli ospedali e nelle strutture sanitarie.

Secondo il segretario generale della Cisl Fp, Giovanni Zanini, il fenomeno ha assunto dimensioni allarmanti: In cinque anni, su scala nazionale, le aggressioni al personale sanitario sono aumentate del 38%, colpendo principalmente infermieri, OSS e medici. Un bollettino di guerra inaccettabile, che richiede risposte concrete, non solo parole di circostanza”.

L’ultimo intervento della Regione Veneto, con l’annuncio di nuove misure di sicurezza per gli operatori sanitari e sociosanitari, viene accolto come un passo in avanti, ma non ancora sufficiente. “La soluzione prioritaria rimane la presenza in divisa della Polizia di Stato, servizio implementato dopo l’ennesima aggressione al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Borgo Trento, ma insufficiente se il servizio non sarà esteso al fine settimana e alla notte”, sottolinea il sindacato.

Oltre al problema delle aggressioni, la Cisl Fp Verona punta il dito contro la mancata firma del contratto collettivo nazionale della sanità, che avrebbe introdotto tutele importanti per il personale sanitario. Nelle bozze del contratto avevamo infatti conquistato strumenti concreti per difendere chi subisce aggressioni, come il patrocinio legale gratuito a carico delle aziende sanitarie e il supporto psicologico obbligatorio per le vittime di violenza sul lavoro. Ma chi ora si straccia le vesti ha scelto di bloccare tutto, lasciando il personale non solo senza queste tutele, ma anche senza arretrati, aumenti di stipendio e indennità”, denuncia Zanini.

La situazione appare ancora più critica per chi lavora nella sanità privata e nelle Rsa, dove i contratti sono fermi da anni. “Questo immobilismo non solo nega il giusto riconoscimento economico a chi opera in strutture private accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale, ma impedisce anche l’introduzione di tutele fondamentali per la sicurezza dei lavoratori”, afferma la Cisl Fp.

Il sindacato chiede un’azione immediata, senza ulteriori ritardi o rimpalli di responsabilità: “La sicurezza sul lavoro è un diritto, non un lusso: servono più controlli, più tutele e regole chiare. Lo abbiamo chiesto per la Sanità Pubblica, lo pretendiamo anche per la Sanità Privata e per le Rsa. Basta rinvii, basta giochi politici: servono contratti subito”.