Nuove rivelazioni omicidio Moussa, Comitato alla ricerca di testimoni

Omicidio di Moussa Diarra, il Comitato alla ricerca di testimoni di quanto accaduto quella mattina.

Omicidio Moussa Diarra: l’associazione Paratod@s, denuncia il comportamento di Trenitalia che, a suo avviso, ostacolerebbe la ricerca della verità riguardo agli eventi accaduti domenica 20 ottobre. Nel comunicato, l’associazione afferma: “Oggi ci troviamo a denunciare il comportamento di Trenitalia che ci sembra voglia ostacolare o quanto meno intimorire chi potrebbe testimoniare, con onestà e coscienza, sui fatti del 20 ottobre.”

Le avvocate dei familiari di Moussa Diarra hanno inviato una formale richiesta alla direzione di Trenitalia per ottenere i nominativi dei lavoratori di turno quella mattina, al fine di raccogliere testimonianze. Inoltre, sarebbe stata ricevuta una mail presumibilmente indirizzata ai dipendenti di Trenitalia, che invita a “non rilasciare dichiarazioni o fornire informazioni o nominativi” riguardo agli eventi del 20 ottobre. L’associazione sottolinea come “tali comportamenti siano in contrasto con il Codice Etico di Trenitalia, che promuove integrità e collaborazione nelle indagini”. La stessa Trenitalia ha però smentito categoricamente, escludendo che la lettera in questione provenga da loro.

L’associazione invita comunque Trenitalia a collaborare pienamente nella ricerca della verità e a creare un ambiente in cui i lavoratori possano testimoniare liberamente. Inoltre, chiede che le locandine affisse per la ricerca di testimoni non vengano rimosse: “Invitiamo Trenitalia a garantire che le locandine per la ricerca dei testimoni, che continueremo ad affiggere all’interno e all’esterno della stazione per chiedere verità e giustizia per Moussa Diarra, non vengano strappate”.

Gli interrogativi.

Il comunicato evidenzia anche numerosi interrogativi sulle indagini in corso, tra cui la gestione delle telecamere di sorveglianza e la mancanza di esami tossicologici sull’agente coinvolto. L’associazione richiama inoltre analogie inquietanti con il caso di Paolo Scaroni di Brescia, accaduto 19 anni fa, dove furono riscontrate manomissioni nelle telecamere di sorveglianza.

“Proprio perché ad oggi le avvocate, la famiglia e i periti nominati non hanno ancora visionato tali telecamere è fondamentale che chi era presente, ha visto, registrato e sentito, collabori per l’accertamento dei fatti,” conclude il comunicato. L’Associazione Paratod@s ribadisce l’importanza di una collaborazione trasparente da parte di Trenitalia per garantire che Moussa Diarra riceva la giustizia che merita.

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