Non c’è piú la ricca Verona: ecco quanto si guadagna davvero.
A Verona gli stipendi medi restano più alti rispetto a molte altre città italiane, ma il quadro generale è cambiato rispetto al passato, quando la città era considerata ricca. Oggi, la retribuzione media annua lorda per i lavoratori dipendenti si aggira intorno ai 27 mila-28 mila euro. Ma il costo della vita, soprattutto per quanto riguarda affitti e beni di consumo, è aumentato parecchio.
Crescita dei prezzi.
Questo significa che, pur guadagnando bene rispetto alla media nazionale (la media italiana è di circa 22.800 euro), il potere d’acquisto è inferiore rispetto agli anni passati. La crescita dei prezzi, soprattutto nelle aree urbane e turistiche come Verona, ha reso più difficile mantenere lo stesso livello di benessere economico.
Produttività.
La presenza di settori produttivi importanti come l’agroalimentare, il manifatturiero e il turismo aiuta a mantenere un buon livello di occupazione. Ma la “ricca Verona” di una volta è oggi un po’ più simile ad altre città del Nord, dove l‘economia è forte ma le sfide del costo della vita sono sempre più pressanti.
Stipendio medio Verona.
A Verona, come già detto, gli stipendi medi annui lordi per i lavoratori dipendenti nel settore privato si aggirano intorno ai 27-28 mila euro. Sono in linea con la media delle città del Nord Italia, ma leggermente inferiori rispetto a realtà come Milano, dove gli stipendi superano i 30 mila euro. Questo è dovuto alla presenza di settori produttivi importanti come l’agroalimentare, la meccanica e il turismo, che garantiscono un buon livello di retribuzione.
Naturalmente, lo stipendio può variare a seconda del settore e del ruolo. Posizioni manageriali o altamente specializzate, come quelle nel settore tecnologico o industriale, tendono a essere più remunerative rispetto ai lavori in settori meno qualificati o stagionali, come il turismo o il commercio.
Nord vs Sud.
A Verona, come in tutto il Nord Italia, gli stipendi sono più alti rispetto al Sud. In media, i lavoratori del Nord guadagnano il 35% in più rispetto ai loro colleghi del Sud, con una retribuzione giornaliera lorda di 101 euro contro i 75 euro del Mezzogiorno. Questo divario è principalmente legato alla maggiore produttività del lavoro. Al Nord è superiore del 34%, grazie a un’economia più avanzata e a una presenza maggiore di industrie ad alta specializzazione.
In regioni come la Lombardia, lo stipendio medio annuo è di 28.354 euro, mentre in Calabria è poco più della metà, pari a 14.960 euro. Le aziende del Nord, soprattutto quelle grandi e multinazionali, sono dislocate nelle aree urbane più sviluppate e offrono stipendi superiori alla media. Anche a Verona, la presenza di settori ad alta produttività favorisce salari più alti rispetto ad altre aree del Paese.
Al Nord si lavora mediamente 28 giorni in più all’anno rispetto al Sud, con una media di 253 giornate lavorative contro le 225 del Mezzogiorno. Questo è dovuto anche alla maggiore presenza di contratti stabili e a una minore incidenza del lavoro irregolare rispetto al Sud, dove l’economia sommersa e i lavori stagionali nel turismo abbassano il numero di giorni lavorati.
Questi aspetti sono emersi dall’elaborazione realizzata dall’Ufficio studi della Cgia su dati Inps e Istat.