Partito il restauro da 2 milioni e 150 mila euro dell’ex Casa colonica al quartiere Saval a Verona: “Diventerà un luogo aperto a tutti”.
E’ partito il restauro dell’ex Casa colonica al quartiere Saval a Verona: i primi lavori riguarderanno il recupero dell’edificio in via Marin Faliero e l’area verde- di circa 2 mila metri quadrati- che lo circonda. Il complesso, di proprietà del comune dal 1978, era stato dato in concessione ad alcune famiglie e solo nel 2017 l’amministrazione ne è rientrata in possesso.
Nel complesso, in cui troveranno spazio una biblioteca, un info point, un’infermeria e un bar, diventerà un punto di riferimento per gli abitanti e le associazioni del quartiere.
“Non posso che essere contento dell’avvio dei lavori”, afferma l’assessore al decentramento Federico Benini. “Il recupero dell’ex Casa colonica al Saval è stata una delle prime battaglie che ho affrontato quando ancora ero consigliere di circoscrizione insieme ai residenti. Petizioni, raccolte firme e assemblee pubbliche non sono state vane, hanno infatti contribuito a far sì che il comune partecipasse ai bandi europei e ricevesse il finanziamento per il progetto di recupero. Diventerà un luogo aperto a tutti, una bella soddisfazione”.
Il progetto.
Il recupero dell’ex Casa colonica è in linea con la “mission” del progetto S.T.E.P.S., finanziato dall’Unione Europea. Anche se non di pregio architettonico, l’edificio risulta vincolato dalla soprintendenza come immobile significativo dell’edilizia rurale. La progettazione ne ha quindi previsto la tutela estetica, mantenendo l’aspetto attuale della casa, che invece verrà completamente rifatta nelle parti strutturali interne e negli elementi di consolidamento.
Nel primo lotto, i lavori riguardano la messa in sicurezza dell’edificio, la demolizione, il rifacimento dei solai e delle murature interne, la realizzazione di una nuova copertura e la ristrutturazione di tre spazi al piano terra che saranno i primi ad essere fruibili dalla comunità. L’intervento per il lotto 1 ha un costo di circa 1 milione 150 mila euro, parte del quale finanziato con fondi Ue collegati al progetto S.T.E.P.S.
Il secondo lotto riguarderà invece la rifunzionalizzazione del secondo e terzo piano dell’edificio. Per questa seconda parte dei lavori, che partiranno nel 2024, sarà necessario un altro milione di euro, che sarà interamente a carico del comune.