Pubblicati i redditi relativi al 2022 degli amministratori del comune di Verona: il sindaco Tommasi davanti a tutti.
In sette oltre i 100mila euro, e davanti a tutti il sindaco, Damiano Tommasi: ecco redditi e patrimonio di chi amministra Verona. Sono stati infatti resi pubblici tutti i dati relativi alle dichiarazioni dello scorso anno, e quindi che riguardano i redditi del 2022, di sindaco, assessori e consiglieri comunali di Verona.
In testa c’è il sindaco Tommasi, che ha dichiarato un reddito imponibile di 193.152 euro, ovvero circa 3mila euro in più rispetto all’anno precedente. Oltre a questo, Tommasi ha dichiarato anche di essere comproprietario di appartamenti e fabbricati a Sant’Anna d’Alfaedo (dove possiede anche terreni), San Pietro in Cariano, Fumane, Roma e Jesolo. Oltre ad avere quote di cinque società.
I sette “paperoni” oltre i 100mila euro.
Alle spalle del sindaco ce ne sono altri 6 con un reddito superiore ai 100mila euro. Dietro Tommasi troviamo infatti l’assessora Stefania Zivelonghi, professione commercialista, con 172.747 euro e la comproprietà di 4 immobili. Poi l’assessora e vice sindaca Barbara Bissoli, con 167.962 euro. Quarta piazza per Daniele Polato, primo dell’opposizione, consigliere regionale, con 155.698 euro. Poi Lorenzo Didonè, con 141.255 euro, Annamaria Molino (113.735) e Massimo Mariotti (112.658) a chiudere il gruppo dei “magnifici sette”.
L’ex sindaco Federico Sboarina ha dichiarato per il 2022 redditi per 98.739, preceduto anche da Alberto Bozza (98.964). Dietro Sboarina l’assessora Marta Maria Ugolini (94.530) e Alessia Rotta (94.210). Scendendo verso il basso, la più “povera” del consiglio comunale di Verona è Beatrice Verzè, che ha dichiarato redditi nel 2022 per 5.184 euro. Sotto i 10mila euro anche Giacomo Piva (7.545) e Giacomo Cona (8.760). A precederli, al quart’ultimo posto, Patrizia Bisinella (22.554).
A metà classifica, più o meno, Michele Bertucco (59.410), Stefano Vallani (66.914), Tommaso Ferrari (63.759), Federico Benini (53.999). Da segnalare come i familiari degli amministratori non abbiano dato il consenso a pubblicare i propri redditi e patrimoni.