Dopo l’incidente il bullismo a scuola: attivata una raccolta fondi per aiutare con le spese dell’istruzione e l’intervento di chirurgia plastica.
L’Associazione unitaria familiari, Vittime della strada ODV e l’Associazione mamme coraggio scendono in campo per aiutare, con una raccolta fondi, la famiglia del bambino di 12 anni di Verona rimasto vittima di incidente stradale e poi del bullismo dei propri compagni di scuola, e costretto a trasferirsi in un istituto privato per non subire offese e maltrattamenti. Il denaro raccolto servirà a pagare le spese dell’istruzione e l’intervento di chirurgia plastica al quale dovrà essere sottoposto il dodicenne.
“Abbiamo avviato una raccolta fondi per aiutare la famiglia di un bambino che, dopo un grave incidente stradale che gli ha lasciato segni sul corpo, è stato vittima di bullismo a scuola. I genitori sono stati costretti a ritirarlo dall’istituto che frequentava e non sono riusciti a trovare una scuola che lo accettasse. Alla fine lo hanno iscritto a un istituto privato, ma sono operai e non riusciranno a sostenere le spese per molto tempo”. Così Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione unitaria familiari e Vittime della strada ODV ed Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione mamme coraggio.
“Non vi è un reato specifico di bullismo”.
Il bambino è rimasto vittima di un incidente stradale con un monopattino. Ha subito un delicato intervento alla testa e al volto, ma è guarito. Al ritorno a scuola, però, ha iniziato a subire episodi di bullismo da parte dei compagni, che lo chiamavano “mostro”, e anche da parte di un insegnante. Tanto che alla fine i genitori sono stati costretti dapprima a fargli frequentare la scuola in dad, poi a ritirarlo dall’istituto.
“La famiglia è intenzionata ad andare fino in fondo per riuscire ad avere massima tutela e il risarcimento di tutti i danni patiti da parte delle istituzioni scolastiche, sia in ambito civile che amministrativo”, dice l’avvocato Davide Tirozzi, legale delle associazioni che difende anche i genitori del ragazzino. “Siamo in presenza di un vuoto normativo: non vi è un reato specifico di bullismo ma diversi reati attraverso cui il bullismo viene a manifestarsi, come minacce e lesioni. Questo fa sì che sia difficile avere deterrenti per questi episodi. Non bisogna dimenticare che spesso ci si scontra con l’età dei ragazzi, che sotto i 14 anni non sono perseguibili penalmente“.
Come donare.
“Siamo molto amareggiati”, aggiunge Biagio Ciaramella, vicepresidente delle tre associazioni, “sapevamo che il bullismo è un fenomeno molto diffuso tra i giovani. Di solito, però, quando accadono incidenti così gravi, ci si aspetta che poi le persone adulte e i compagni di classe si stringano attorno alla vittima che è sopravvissuta. In questo caso, purtroppo, non è stato così. Andremo fino in fondo per accertare quello che è accaduto. Nel frattempo, invitiamo tutti ad aiutare questa famiglia a pagare la scuola privata del figlio e comprare i libri nuovi. Ma anche a pagare l’operazione di chirurgia plastica per ridurre i danni il bimbo che ha sulla testa, sperando che in futuro nessuno lo chiami più “il mostro”.
Chiunque voglia contribuire, può donare collegandosi sul sito https://www.retedeldono.it/it/progetti/aufv/bambino-vittima-di-bullismo-a-veronella.