Raccolta differenziata a Verona: obiettivo 65% entro il 2026

La raccolta differenziata a Verona evolve: obiettivo, raggiungere il 65% entro il 2026.

La raccolta differenziata in città deve compiere un grande passo: dopo anni di stallo, l’obiettivo è raggiungere una percentuale del 65% entro il 2026. Questo è il nuovo piano di Amia, in linea con le direttive del Piano Regionale dei Rifiuti Urbani.

Ad oggi la percentuale è la più bassa del Veneto.

Il dato sulla differenziata è fermo a 53,4%, una delle percentuali più basse del Veneto. “Da troppi anni la città è ferma su livelli che la pongono fanalino di coda – spiega il presidente di Amia, Roberto Bechis –. Questo è un problema ambientale ma anche economico”.

Nel 2015, la raccolta differenziata si attestava al 48% e, in cinque anni, è cresciuta di appena un punto. Solo nel 2020 si è visto un balzo al 54%, in coincidenza con l’introduzione di un nuovo sistema nell’area test della settima circoscrizione (cassonetti ad accesso controllato e porta a porta).

Il piano per il futuro.

Per il Bacino di Verona, il Piano Regionale fissa un obiettivo del 76% di differenziata entro il 2030. Amia ha deciso di anticipare i tempi, puntando a un primo step intermedio del 65% entro il 2026.

“Da quando ci siamo insediati con il nuovo consiglio di amministrazione, abbiamo esteso il sistema di raccolta della settima circoscrizione a Porto San Pancrazio, coinvolgendo 17mila cittadini. Ora stiamo pianificando un cronoprogramma per coprire altre aree”, spiega Bechis.

Nei prossimi due anni, il nuovo sistema arriverà a quasi 200mila cittadini. Nei primi mesi del 2025 toccherà alla sesta circoscrizione (30mila abitanti) e, a seguire, alla quinta e al centro storico, che saranno interessati dal cambiamento già nel prossimo autunno.