L’operazione “Piazza pulita” a Veronetta: migliaia i veronesi in fila per la dose di cocaina, tremila cessioni documentate in tre mesi.
L’operazione “Piazza pulita” che ha portato a sgominare la banda che gestiva un vero e proprio mercato della droga a Veronetta ha messo a nudo anche un quadro non proprio edificante di una parte di Verona. E di veronesi. Perché se quel mercato della droga prosperava, vuol dire che la clientela non mancava, anzi.
A testimoniarlo sono le stesse indagini della polizia locale di Verona. Tre mesi di osservazione ininterrotta, tremila cessioni di eroina e cocaina in tre mesi. Tutto filmato e fotografato: centinaia di clienti, tra cui studenti, operai, professionisti, dipendenti pubblici, addirittura papà con passeggino e figlio al seguito. Non giovani sbandati allo sbaraglio. No, era la cosiddetta Verona perbene che si metteva in fila per la dose.
E infatti sono migliaia le dosi di hashish e cocaina vendute in piazza XVI Ottobre e in aree limitrofe. A clienti che giungevano da tutta la provincia, con tutti i mezzi possibili (monopattini, biciclette, motorini, autovetture e autocarri) per rifornirsi al “market” all’aperto di Veronetta.
Le misure cautelari sono scattate per giovani tra i 23 e i 28 anni, tutti senza fissa dimora, facenti parte di un gruppo strutturato e organizzato, in cui lo spaccio è diventato una vera e propria attività organizzata. Tutto vero.
“Una riflessione va fatta”.
Ma come affermano anche la segretaria comunale del Partito democratico Alessia Rotta e il segretario provinciale Franco Bonfante “una riflessione va fatta sul profilo della “clientela”, così come emerge dalle indagini, che non sempre corrisponde allo stereotipo del tossicodipendente emarginato, ma si presenta anche con le sembianze del cittadino comune: studenti, operai, professionisti, dipendenti pubblici. Ciò a dimostrazione che il fenomeno della droga non si contrasta efficacemente con i proclami politici, ma richiede un approccio multidimensionale: repressione dei reati, prevenzione del rischio, recupero degli assuntori”.