Intesa tra questura, dipartimento di scienze giuridiche dell’università e centro di sicurezza di Verona: “Indirizzare i giovani al futuro”.
La riunione straordinaria dell’O.s.c.a.d., l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, che si è tenuta lo scorso mercoledì presso l’Aula magna dell’università di giurisprudenza di Verona, segna l’inizio del lavoro di squadra tra questura, da un lato, ed il dipartimento di scienze giuridiche ed il centro di scienze della sicurezza e della criminalità, dall’altro, come annunciato dall’avvio di un protocollo d’intesa finalizzato allo svolgimento di un’attività di approfondimento, ricerca e divulgazione sui temi dei crimini d’odio.
“Dobbiamo indirizzare i ragazzi affinché abbiano gli strumenti per costruire la loro strada futura”, ha sottolineato il prefetto Vittorio Rizzi, vice direttore generale della pubblica sicurezza e presidente dell’Oscad al termine della sua lectio magistralis.
“Importante la tutela dei diritti umani nel rapporto di fiducia con la polizia”.
L’Osservatorio, infatti, è stato istituito per ottimizzare l’azione delle forze di polizia nell’azione di prevenzione e di contrasto dei reati di matrice discriminatoria, in particolare “accrescendo la consapevolezza degli operatori di polizia sull’importanza di tutelare, nel modo più efficace possibile, i diritti fondamentali dell’individuo, ponendo massima attenzione alle specifiche esigenze di protezione e di sostegno delle vittime particolarmente vulnerabili”.
“Il salto di qualità risiede nel prendere consapevolezza del fatto che i crimini d’odio e le derive che ne discendono fanno parte del nostro quotidiano e che tutte le persone debbano impegnarsi per sopraffare l’odio con i valori”: con queste parole il questore Roberto Massucci ha ribadito l’importanza di momenti di formazione, approfondimento e confronto per i poliziotti, affinché siano sempre consapevoli delle loro funzioni nel prestare quotidianamente il loro servizio alla collettività nel rispetto di quei valori di “Professionalità, cortesia e rigore, che rappresentano il trinomio fondamentale cui si ispira e deve ispirarsi la polizia veronese”.