Protestano i lavoratori delle mense scolastiche di Verona: “Mancanza di personale e condizioni di lavoro inadeguate”.
“Mancanza di personale, ore contrattuali insufficienti rispetto alla mole di lavoro da svolgere, livelli di inquadramento inadeguati e scarsa per non dire nulla considerazione delle segnalazioni dei delegati sindacali in ordine a carenze in tema di sicurezza sul lavoro e mancata fornitura di materiali”: queste sono solo alcune delle motivazioni che hanno spinto le lavoratrici e i lavoratori di Euroristorazione, azienda titolare dell’appalto di una buona parte delle mense scolastiche del Comune di Verona, ad organizzare, lunedì 13 maggio, un primo sit-in di protesta davanti alle scuole.
Iniziativa, sostiene Filcams Cgil di Verona, diretta non tanto nei confronti dell’istituzione scolastica, ma verso i responsabili del servizio mensa. Dunque Euroristorazione come titolare dell’appalto, Agec in qualità di committente e Comune di Verona come ente controllante di Agec.
“L’appalto è iniziato un anno fa sotto i migliori auspici di confronto costruttivo sia con l’azienda, Euroristorazione, che con la committenza, Agec, per assicurare ai lavoratori un clima lavorativo sereno e condizioni di lavoro dignitose con la doverosa attenzione ai temi della salute e della sicurezza”, spiegano Marta Cordioli e Nicola Spadavecchia di Filcams Cgil Verona.
“Nessun miglioramento”.
“A distanza di molti mesi dobbiamo tuttavia prendere atto che non c’è stato alcun miglioramento: la carenza di personale è strutturale, costringendo a turni logoranti e frenetici le lavoratrici e i lavoratori spesso contrattualizzati soltanto per poche ore alla settimana; Euroristorazione continua a trascinarsi dietro, senza risolverle, vertenze di adeguamento dei contratti e dei livelli di inquadramento, facendo correre i lavoratori da una scuola all’altra per non risultare inadempiente durante i controlli di Agec; le nuove assunzioni effettuate hanno riguardato per lo più gli autisti del servizio di trasporto dei pasti che Euroristorazione ha internalizzato in sede di cambio appalto, e le nuove scuole prese in appalto. Niente che vada nella direzione richiesta dal sindacato e dai lavoratori”, continua Cordioli.
“Siamo insomma alle solite – conclude la sindacalista – le migliorie di gara e gli annunci di qualità di servizio vengono scaricati e fatti pagare ai lavoratori e alle lavoratrici e noi come Cgil questo non possiamo semplicemente permetterlo. Le azioni di protesta proseguiranno finché non vedremo miglioramenti sostanziali”.