Primo giorno di scuola a Verona: volano fazzoletti rossi per protesta.
La protesta dei fazzoletti rossi: oggi è il primo giorno di scuola, e gli studenti di alcuni istituti di Verona chiedono il cambiamento. La Rete degli Studenti Medi, l’associazione studentesca che rappresenta la comunità di ragazzi che oggi hanno varcato nuovamente i cancelli dei propri Istituti, contesta il comportamento sempre più conservatore e liberticida del Governo in carica.
“Dalla censura televisiva e dei giornali, agli studenti manganellati nelle piazze, al sottofinanziamento dell’istruzione, all’autonomia differenziata, al fascismo”. Gli studenti chiedono con forza delle “riforme strutturali nell’istruzione e nella società”.
Davanti alle scuole di Verona, nello specifico il Nani Boccioni e il Montanari, così come nel resto del Veneto e nel Paese, gli studenti erano quindi presenti indossando fazzoletti rossi come simbolo distintivo, con azioni volte a reclamare un cambiamento nella società, con volantini, cartelloni e striscioni titolanti “Per la scuola, contro il governo, liberiamo il Paese“.
“Questo primo giorno di scuola lo abbiamo utilizzato per lanciare un chiara accusa al governo e per denunciare l’inaccettabile deriva autoritaria che ha preso dal suo insediamento due anni fa. – afferma Zoe Zevio, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Verona “. Accusiamo un Governo che non ha mai reciso le sue radici fasciste, che ci censura e ci reprime, che ha tagliato misure come il Bonus cultura, che propone un sistema di autonomia differenziata che non fa altro che aumentare le diseguaglianze nel Paese, per strizzare l’occhio alle tendenze autonomiste, che supporta genocidi e guerre e che è responsabile per la crescita esponenziale dei costi scolastici.
Il fazzoletto rosso.
“Nel simbolo che ci caratterizza, un fazzoletto rosso, vediamo un contrasto attivo all’attuale governo.” Aggiunge Camilla Rugolotto della Rete degli Studenti Medi del Veneto. “Un oggetto semplice, e in quanto tale fruibile a più persone possibile, che porteremo ovunque nelle piazze dell’autunno. Tenuti addosso, legati agli zaini, distribuiti nelle aule delle scuole e delle università“.
“Questo simbolo raccoglie tutte le istanze sociali e sindacali che portiamo avanti nei luoghi di discussione. Antifascismo, istruzione, diritto allo studio, contrarietà all’autonomia differenziata, ambiente, pace. Partiamo da qui per richiedere una scuola diversa, delle misure strutturali per renderla sicura, accogliente e libera“, conclude.