Verona, il punto della situazione sui lavori di ponte Nuovo.
Nuova fase di lavori su ponte Nuovo. Terminate le attività geotecniche, si interviene ora sul manufatto, con una serie di operazioni necessarie per il risanamento strutturale e l’adeguamento sismico della struttura. Buone notizie dal punto di vista viabilistico, da metà ottobre apre infatti una corsia di marcia del ponte, quella in uscita dal centro, che porterà sollievo non solo al traffico veicolare ma anche ai commercianti presenti nell’area del cantiere. Da qui alla fine dei lavori, la corsia rimarrà sempre aperta, ad accezione di un breve periodo prima della riapertura.
Alcuni disagi sono invece annunciati sul fronte del rumore, la scarificazione del cemento armato richiede lavorazioni dal forte impatto sonoro, che tuttavia non dureranno più di un mese per ciascuna delle due fasi di demolizioni previste. La volontà dell’amministrazione è quella di informare anticipatamente la cittadinanza su tutte le fasi della lavorazione e sulle relative ricadute in termini di viabilità e disagi di altro tipo.
Quanto al cronoprogramma, la vicesindaca Barbara Bissoli ha spiegato che “c’è un po’ di ritardo per la complessità dei lavori perché sono iniziati sulle spalle del ponte con scavi importanti che hanno dato alle luce delle emergenze archeologiche che hanno rallentato la tabella di marcia”.
Nuova fase intervento.
Lunedì inizia l’allestimento del ponteggio per i lavori di risanamento strutturale. Terminata la fase preliminare legata al provvisorio spostamento dei sottoservizi e alle attività geotecniche, si entra ora nel vivo delle operazioni con la demolizione del cemento ammalorato e il successivo ripristino con materiale specifico. La struttura del ponte verrà isolata dal suolo attraverso l’utilizzo di speciali dispositivi di appoggio, che consentiranno l’attenuazione delle sollecitazioni sismiche.
Sarà quindi integrata con nuove armature, visto l’ammaloramento di quelle attuali e l’inadeguatezza a sopportare i carichi di traffico del ponte. E’ in questa fase che l’impatto rumoroso sarà percepito in modo importante, le demolizioni dureranno circa un mese, dal 4 ottobre al 9 novembre, con i decibel che andranno progressivamente a diminuire in base allo stato di avanzamento dell’intervento. Si parte dal lato ‘a monte’ del ponte, per poi passare, tra circa 8 mesi, su quello a valle. Per velocizzare al massimo il cantiere, si lavorerà dalle 7 alle 20.
Viabilità.
Entro il 15 ottobre riapre una corsia in uscita dal centro storico, quella cioè in direzione piazza San Tomaso, che potrà essere percorsa sia dai veicoli provenienti da via Nizza che da lungadige Rubele. Da allora e fino alla fine dei lavori la situazione viabilistica rimarrà inalterata. In fase di ribaltamento delle operazioni di scarificazione, verrà infatti aperta la corsia non interessata, permettendo così il continuo passaggio delle auto.
Unica eccezione, due mesi durante l’ultima fase dei lavori nel 2024, dove la complessità delle lavorazioni, in particolare quelle all’infrastrutturazione dei sottoservizi, richiederà un’ulteriore chiusura totale del ponte. Sempre aperto invece il passaggio pedonale che consente di attraversare il ponte a piedi. Il semaforo che avvisa i passanti rimane verde h24.
I lavori termineranno ad aprile 2024. Lo slittamento di qualche mese dalla data iniziale è dovuto al rallentamento causato durante la bonifica bellica che ha portato alla luce, e dalla settimana prossima comincerà l’allestimento del ponteggio per i lavori di risanamento strutturale. Alla conferenza stampa hanno partecipato i progettisti Claudio Modena e Mirko Stoppa dello Studio Modena Ingegneria, la dirigente dell’Edilizia Monumentale Civile Raffaella Gianello con Nicola Zamperini degli Uffici tecnici del Comune.