Verona, scatta l’allerta arancio per le Pm10.
Scatta l’allerta 1-arancio per il superamento di Pm10 a Verona. Domani, martedì 25, e mercoledì 26 gennaio sarà in vigore il divieto di circolazione per tutte le auto diesel euro 4 ed euro 5 private, dalle 8.30 alle 18.30. Si tratta della prima volta che vengono fermati i mezzi a gasolio immatricolati dopo il 1° gennaio 2011. Stop anche ai veicoli a benzina euro 2, ai diesel commerciali euro 4 e ai ciclomotori euro 1.
A causa dell’alta pressione che sta interessando tutta la Pianura Padana, la stazione fissa al Giarol Grande ha registrato il superamento del valore limite giornaliero di Pm10, fissato a 50 microgrammi/metro cubo, per 4 giorni consecutivi (giovedì 20 e venerdì 21 gennaio la concentrazione di inquinanti era di 61 microgr/mc, sabato 22 gennaio di 51 e domenica 23 gennaio di nuovo di 61). Verona, dai dati Arpav, è l’ultimo capoluogo di provincia del Veneto in cui scatta l’allerta, escluso Belluno che resta verde. Rovigo, infatti, era già arancio e lo rimarrà fino a giovedì, mentre Venezia, Padova, Treviso, Vicenza erano e restano in rosso. Nel veronese l’ultima allerta era scattata a fine febbraio 2021, quasi un anno fa. E la precedente a inizio febbraio 2020.
I Comuni interessati.
Per quanto riguarda l’agglomerato di Verona, gli altri Comuni interessati dall’allerta arancio sono Bussolengo, Buttapietra, Castel D’Azzano, Fumane, Grezzana, Lavagno, Mezzane di Sotto, Negrar, Pescantina, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, San Pietro in Cariano, Sommacampagna, Sona, Villafranca. Gli agglomerati di Legnago e San Bonifacio erano già arancio da giorni.
I divieti.
Misure e limitazioni previste dall’Accordo di Bacino Padano scattano solo nel caso di ripetuti superamenti della soglia di Pm10 prevista dalla legge. In condizioni di normalità resta, invece, sospeso il blocco definitivo dei diesel euro 4, che doveva partire a ottobre 2020 e che il Governo ha congelato fino al termine dell’emergenza sanitaria (31 marzo 2022). Si ricorda che, con l’allerta arancio, entrano in vigore anche il divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo), aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle. E il divieto di spandimento di liquami zootecnici, fatti salvi gli spandimenti mediante iniezione o con interramento immediato. La temperatura degli edifici classificati come residenza e assimilabili e degli edifici pubblici dovrà essere ridotta di ulteriore 1° C, quindi passare da 19° C a 18° C.