Verona torna in zona verde, finita per ora l’emergenza Pm10.
Pm10, emergenza finita, valori in diminuzione: da domani, giovedì 20 ottobre, Verona non sarà più zona arancione ma rientrerà in zona verde, allerta 0. Il modello previsionale dell’Arpav prevede infatti che da domani nella nostra zona vi sarà una concentrazione inferiore al valore limite giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo, per il sopraggiungere di condizioni atmosferiche dispersive.
Giovedì, quindi, tornano a circolare le auto private diesel Euro 5. Il prossimo bollettino sarà emesso da Arpav venerdì 21 ottobre, con i dati rilevati nella centralina al Giarol Grande. L’allerta anomala per questo periodo verificatasi nei giorni scorsi è da collegarsi ad un’alta pressione, con un ristagno delle polveri che ha portato all’innalzamento dei livelli. Una situazione che non ha riguardato solo Verona, ma anche altre centraline presenti nelle città capoluogo del Veneto, che hanno riscontrato diversi superamenti.
Chi può circolare.
Il blocco del traffico resta valevole per le categorie di veicoli Euro 0-1 benzina, Euro da 0 a 4 diesel, motocicli con certificato di circolazione rilasciato prima del 1° gennaio 2000. E’ sempre consentita la circolazione a tutti i lavoratori, che per distanza od orari particolari di inizio e fino turno, non possono utilizzare i mezzi pubblici. Inoltre, dalle 8.30 alle 11 e dalle 15 alle 17.30, sarà sempre possibile effettuare attività di carico e scarico merci su tutto il territorio comunale.
La polemica.
A scatenare la polemica è il blocco dei veicoli, pur con le tante deroghe previste, di questi due giorni. Il primo ad attaccare è l’ex sindaco Federico Sboarina: “I veronesi di questi blocchi l’hanno saputo solo la sera prima. A piedi persino i 70enni. Mancata completamente la capacità di affrontare il problema per evitare il blocco delle auto. Ma anche quella di avvertire le persone”.
Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi ritiene invece “inutile” il blocco dei veicoli euro 4 ed euro 5: “Inutile per l’ambiente e assurdo per le difficoltà e i costi che colpiscono le fasce più deboli della popolazione. I dati Arpav dimostrano come l’inquinamento dell’aria è solo minimamente influenzato dal traffico dei mezzi di trasporto. Continuare sulla scia di decisioni ideologiche, spinte da lobby di interesse, solo per rispettare i parametri imposti al catino chiuso della pianura padana, al pari dei paesi del Nord Europa aperti alle correnti oceaniche, è una vera follia”.
Da palazzo Barbieri risponde l’assessore all’Ambiente Tommaso Ferrari: “Nessuna comunicazione da ultimo minuto, ma una informazione divulgata alla cittadinanza con le stesse tempistiche del passato, nella quarta giornata di sforamento – dichiara l’assessore Ferrari -. L’allerta arancione ‘inaspettata’, di cui parla il consigliere Sboarina, è infatti scattata a Verona dopo il superamento, per 4 giorni consecutivi, del valore limite giornaliero di Pm10. Una condizione che non è certo da imputare all’amministrazione, che ha provveduto a comunicare, come di prassi, le limitazioni al traffico imposte dal blocco regionale attualmente in vigore, collegato all’Accordo del bacino Padano del 6 giugno 2017 fra Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte”.