Verona sigla l’accordo con l’università di Venezia IUAV: il primo piano per la transizione ecologica sarà operativo dall’estate.
Dalle comunità energetiche alla riforestazione urbana: il Comune di Verona si è dotato del primo piano strategico per la transizione ecologica, strumento che indicherà azioni e interventi trasversali a tutti gli ambiti in cui opera il Comune e aperti a tutta la comunità, per affrontare il problema dell’emergenza climatica.
Il piano trova il supporto scientifico dell’università IUAV di Venezia, che affiancherà l’amministrazione nelle stesura delle linee guida, partendo dall’analisi dei dati e della situazione attuale. Entro qualche mese saranno dettagliati gli obiettivi da perseguire e realizzare, i tempi delle misure programmate e i relativi costi. Il piano, le cui linee di indirizzo saranno illustrate in Consiglio comunale per un’adesione più corale possibile, è fondamentale anche per concorrere a finanziamenti locali, nazionali ed europei.
Verona più attrattiva e competitiva.
“La transizione ecologica è un processo a 360 gradi che riguarda tutti, nessuno escluso, e per il quale bisogna agire subito”, commenta l’assessore all’ambiente e alla transizione ecologica Tommaso Ferrari. “Da qui la scelta di redigere il primo piano strategico per la transizione ecologica, uno strumento per indicare finalità e strumenti con cui attuare con coerenza le azioni individuate. Ci avvaliamo delle competenze scientifiche dell’università IUAV di Venezia, esperta in tali settori. Un impegno per le future generazioni, perché una città che punta sulla transizione ecologica diventa oltre ad essere dove si vive meglio risulta anche più attrattiva per gli investitori e quindi più competitiva.
Ci siamo dati tempi stretti, vista l’urgenza del tema, dopodiché si potrà davvero avviare un importante cambio di passo, a cominciare dagli ambiti più urgenti e più sentiti dalla popolazione. Penso al risparmio energetico, che per il Comune significa intervenire sull’efficientamento di tutti gli edifici pubblici, scuole comprese, alla qualità dell’aria con azioni come la riforestazione urbana e la mobilità sostenibile”.
Cinque sfide da affrontare.
Cinque sono le sfide che si intendono affrontare e che determineranno obiettivi e azioni specifiche, anche in relazione al settore amministrativo maggiormente coinvolto: adattamento e mitigazione al cambiamento climatico, economia circolare e metabolismo urbano, sevizi eco sistemici e natura, cibo e salute, lavoro ed energia.
La collaborazione scientifica con la IUAV comprende anche approfondimenti di buone pratiche nazionali e internazionali oltre all’identificazione di alcuni indicatori d’impatto, utili a misurare l’effettivo raggiungimento della transizione ecologica dei vari settori interessati.
Tra aprile e maggio 2023 si passerà alla redazione del piano e delle sue componenti. Si proseguirà poi con la fase di consultazione e presentazione pubblica del documento strategico, e infine, alla sua revisione e approvazione definitiva a fine luglio 2023.