A Pasqua protagonisti i dolci della tradizione di 441 imprese di Verona. In Veneto, difficili da reperire 450 pasticceri e pastai artigiani.
Nella settimana di Pasqua salgono alla ribalta i dolci: a Verona sulle tavole avranno un posto d’onore i prodotti artigianali della tradizione, che nel territorio scaligero vengono realizzati da ben 441 imprese su 550 del settore dolciario e pasticceria. Un comparto che, secondo i dati, rimane un “baluardo” per l’inflazione, facendo registrare per i suoi prodotti freschi un ritmo di crescita del prezzo dimezzato rispetto all’alimentare.
“In provincia di Verona, le imprese totali, tra settore dolciario e pasticcerie, coinvolte nei consumi pasquali sono 550, delle quali 441 rientrano nell’artigianato, ossia l’80,2%”, spiega Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigianato imprese Verona. “Le aziende artigiane del dolciario sono 262 (su 311 totali), mentre le pasticcerie sono 179 (su 239 totali). La componente artigianale la fa dunque da padrona, caratterizzata da tutti gli aspetti che la trasformano in una realtà di eccellenza: genuinità e qualità delle materie prime, passione per il lavoro, sapienza e creatività nella realizzazione dei prodotti, massima attenzione al cliente”.
Prezzi inferiori alla media europea.
“I nostri laboratori artigiani sono un baluardo per l’inflazione. La crisi combinata di materie prime ed energia”, afferma Confartigianato Verona, “hanno ribaltato effetti pesanti sul comparto dolciario e in particolare sulle pasticcerie, le quali reagiscono con un incremento dei prezzi dimezzato rispetto alla tendenza di prodotti alimentari e inferiore alla media europea. Non va dimenticato che a febbraio 2023 le quotazioni internazionali dei cereali, in euro, registrano una crescita del 34,9% su base annua e risultano superiori dell’83,4% al livello del 2019”.
L’analisi dei dati sui prezzi al consumo evidenzia che a febbraio 2023, per i prodotti alimentari, c’è stato un incremento del +13,2%, mentre i prezzi dei prodotti di pasticceria fresca registrano un ritmo di crescita dimezzato, fermandosi al +6,5%, stabile rispetto a gennaio e in attenuazione rispetto al +6,7% di dicembre 2022, un ritmo di crescita che è circa un terzo del +18,4% registrato dai prezzi della pasticceria confezionata.
Grazie al contributo della contenuta dinamica dei prezzi della pasticceria fresca, nel confronto internazionale con il massimo dettaglio di prodotto disponibile, a febbraio 2023 i prezzi degli altri prodotti di panetteria e pasticceria in Italia salgono del 16,6%, inferiore di quasi cinque punti al +21,5% della media Ue.
Alla ricerca di professionisti specializzati.
Per le 22.810 entrate previste dalle imprese per le professioni di pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e panettieri e pastai artigianali, 9.830 unità, pari al 43,1%, risultano di difficile reperimento, quota superiore a quella rilevata per il totale imprese del 40,5%.
“Il Veneto“, conclude Iraci Sareri”, avrebbe bisogno di 1.130 ingressi di nuovo personale, ma per 450 di loro la missione è praticamente impossibile, ossia una percentuale di difficoltà di reperimento di personale del 39,8%”.
Nel dettaglio, la difficoltà di reperimento più elevata per le professioni specializzate della pasticceria, panetteria e produzione di pasta fresca artigiane si riscontra nelle Marche con 68,6%, seguita da Lombardia con 59,5%, Toscana con 51,6%, Molise con 50,0%, Emilia-Romagna con 45,5%, Trentino A.A. con 45,0% e Abruzzo (43,9%).