Papa a Verona: ecco il menu del pranzo con i detenuti di Montorio, dal primo al dolce.
Il 18 maggio, durante la sua visita a Verona, Papa Francesco condividerà il suo pranzo con i detenuti della casa circondariale di Montorio. Bergoglio avrà quindi anche l’occasione di assaporare il meglio della tradizione veronese, durante un momento speciale di grande solidarietà. Il menu, scelto con cura per l’occasione, riflette un’attenzione particolare alla semplicità e all’autenticità. I cibi proposti racconteranno la storia e i sapori del territorio.
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Primo piatto: il risotto.
Il piatto principale sarà il risotto all’isolana abbinato a quello con gli asparagi. Due must veronesi che verranno sicuramente preparati con maestria dai quattro mastri risottari di Isola della Scala, con a capo Luca Brutti. Questo piatto sarà servito in buona quantità, con ben 70 kg di riso destinati a soddisfare i 700 commensali presenti, tra cui detenuti, personale e ospiti.
Secondo, carne.
Verrà proposto uno spezzatino preparato con carne proveniente dalla cooperativa dei Produttori veneti, garantendo freschezza e qualità.
Il pane, un simbolo.
Il pane, un altro elemento essenziale del pasto, sarà cotto direttamente nel forno della casa circondariale, gestito dalla cooperativa Panta Rei. Piccoli pani dal sapore autentico e genuino.
Il dolce.
Per concludere il pranzo con dolcezza, verrà presentata una torta di pan di Spagna con crema alla vaniglia e cioccolato, decorata con lo stemma papale di zucchero. Questo dolce, preparato rigorosamente a mano secondo la tradizione delle nonne e delle mamme veronesi, sarà accompagnato da deliziosi bignè alla crema e al cioccolato, realizzati con maestria dai pasticceri delle rinomate pasticcerie d’Elite di Verona.
La scuola alberghiera.
Un aspetto significativo di questo pranzo è il coinvolgimento dei detenuti che frequentano la scuola alberghiera del carcere, affiliata all’Istituto Ipseoa “A. Berti”. Saranno proprio loro a occuparsi del servizio di sala, offrendo un’esperienza di formazione e solidarietà. Questa esperienza culinaria non solo celebra i sapori autentici della tradizione veronese, ma rappresenta anche un momento di condivisione e inclusione, dove il cibo diventa veicolo di valore e speranza.