Torna l’iniziativa di sensibilizzazione “L’ora della Terra”: spenta l’Arena e in occasione del centenario anche la diga del Chievo.
Anche a Verona scatta “L’ora della Terra“: oggi, sabato 25 marzo, dalle 20.30 alle 21.30, l’Arena rimarrà al buio e sarà proposto in piazza Bra un punto per le osservazioni astronomiche, con la supervisione dell’astrofilo Enrico Bonfante. In occasione del centenario anche la diga del Chievo quest’anno aderisce per la prima volta all’iniziativa internazionale.
Durante l’evento mondiale promosso dal WWF, si spegneranno in tutto il mondo migliaia di monumenti: un’azione simbolica, ma concreta, per la lotta al cambiamento climatico e sensibilizzare i cittadini ad uno stile di vita sostenibile.
- Torna l’ora legale, stanotte lancette vanno avanti di un’ora.
- I cento anni della diga del Chievo: tutti gli eventi in programma per celebrarla.
- Olimpiadi 2026, 15 milioni per rivoluzionare l’Arena di Verona: ecco come.
La prima volta della diga del Chievo e la mobilitazione in tutto il mondo.
Quest’anno, grazie al coinvolgimento della 2a e 3a circoscrizione, si terrà in città anche un secondo Earth Hour. In occasione del centenario, saranno spente le luci anche sulla diga del Chievo, con due momenti aperti alla cittadinanza: una fiaccolata del gruppo Scout Cngei e la lettura di testi e poesie a tema della CT Renato Simoni.
Aderiscono all’iniziativa anche altri comuni della provincia, come quello di Mozzecane, Povegliano, Bussolengo, Lazise, Ronco all’Adige.
Milioni di persone in oltre 190 Paesi e territori daranno vita a “The biggest hour for Earth”, la più grande ora per la Terra, con l’obiettivo di trasformare questa singola ora in milioni di ore di azioni e momenti di consapevolezza sui rischi legati alla perdita di natura e agli impatti del cambiamento climatico.
Earth Hour 2023, arriva sulla scia dello storico accordo Kunming-Montreal alla COP15 che, nel dicembre 2022, ha visto il mondo impegnarsi per arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. I prossimi sette anni saranno cruciali per garantire che il decennio si concluda con più natura e biodiversità rispetto a quella presente all’inizio e per rimanere sotto la soglia di 1,5°C di riscaldamento globale, per evitare danni irreversibili al pianeta e alle vite delle persone.