L’olio nel Veronese è di buona qualità, ma la resa è stata scarsa.
Olio di buona qualità, ma con scarsa resa: la campagna olearia di quest’anno nel Veronese si chiude con risultati agrodolci. Se da un lato le olive sono state abbondanti e la qualità dell’olio eccellente, dall’altro le rese sono state particolarmente basse. Una situazione che lascia i produttori locali soddisfatti a metà.
Cosa è successo.
Grazie all’assenza della mosca olearia, una delle principali minacce per l’olivicoltura, le olive si sono presentate in quantità e senza gravi problemi di parassiti. Invece le rese si sono rivelate deludenti. Alessandra di Canossa, vicepresidente degli olivicoltori di Confagricoltura Veneto e presidente della sezione di Verona, spiega che il problema è legato alle condizioni meteo.
“Tra agosto e settembre abbiamo avuto forti sbalzi di temperatura, seguiti da piogge abbondanti e continue. Questo ha rallentato la maturazione delle olive, portandole ad assorbire acqua invece di sviluppare olio. Il risultato? Olive belle, ma con poco contenuto oleoso.”
Un’annata che pesa sui costi.
Nonostante la qualità del prodotto finale, gli agricoltori veronesi si trovano ancora una volta a fare i conti con bilanci poco rosei. Costi di produzione sempre più alti – dalla raccolta alla lavorazione, passando per trattamenti e potature – stanno mettendo a dura prova la sostenibilità economica del settore.
Secondo Di Canossa, la soluzione passa da più fronti: “Educazione del consumatore: bisogna valorizzare l’olio di qualità, spiegando perché il prezzo rispecchia i costi reali di produzione. Controlli serrati: proteggere l’olio italiano, soprattutto certificato, da imitazioni e frodi. Innovazione e meccanizzazione: investire in tecnologie che possano ridurre i costi senza compromettere la qualità del prodotto. La sostenibilità economica deve diventare una priorità per garantire il futuro dell’olivicoltura veronese”.
Oliveti in crescita nel Veronese.
Secondo Veneto Agricoltura, nel 2023 la superficie coltivata a olivo nella regione ha raggiunto i 4.893 ettari, con un leggero incremento (+0,1%). Il Veronese domina il settore con il 72% degli oliveti regionali, pari a 3.525 ettari (+0,1%), seguito da Vicenza, Treviso e Padova.