Verona, approvata la realizzazione di un nuovo supermercato in corso Milano.
Il comune di Verona dà il via libera alla realizzazione di un nuovo supermercato in corso Milano, e scoppia la polemica. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, giovedì sera, è stata infatti approvata dalla maggioranza di palazzo Barbieri, con 28 voti favorevoli e 6 contrari, la deroga alla destinazione d’uso, presentata dalla ditta Aspiag Service, per l’intervento di ristrutturazione edilizia di un’area di 9mila metri quadrati in corso Milano.
Si tratta, in particolare, degli immobili nei quali aveva sede la Conservatoria dei Registri Immobiliari e del complesso delle ex officine Garonzi, poi convertite in usi commerciali e terziari. L’intervento riguarda “una ricomposizione volumetrica di immobili, per la realizzazione di un unico edificio commerciale, nel settore merceologico alimentare”. I lavori prevedono inoltre, a carico della società appaltatrice, “la realizzazione di opere pubbliche compensative consistenti nella riqualificazione delle intersezioni stradali tra via San Marco – via Curiel – via Molise”, ovvero la costruzione di una rotatoria tra via San Marco e via Curiel, e di una tra via San Marco via Molise.
Una decisione che non è affatto piaciuta alle minoranze: “Si tratta del quinto supermercato sul solo corso Milano – ha detto il capogruppo del Pd Federico Benini -, creerà ulteriore concentrazione di traffico, senza contare che la terza Circoscrizione ha dato parere contrario. Come opera di compensazione si poteva chiedere la rotonda in viale Manzoni anziché in via Molise”.
“L’intervento – ha spiegato il capogruppo di Sinistra Verona in Comune Michele Bertucco – non è stato inserito nella Variante 29 perché nell’area della Terza circoscrizione gli spazi da adibire a commerciale sono esauriti. Così l’amministrazione utilizza operazioni urbanistiche diverse, legalmente riconosciute, ma pericolose per uno sviluppo edilizio armonico del territorio. Il risultato è la costante penalizzazione di aree della città già fortemente edificate, con grosse criticità viarie, che non saranno certo risolte con le opere compensative previste”.