Verona, nuovo piano Ztl: confronto con residenti e commercianti


Obiettivo: ascoltare le diverse istanze per riformare l’attuale Ztl, affinché diventi un’area vivibile, sicura e accessibile a tutti. 

E’ in programma un nuovo assetto per la Ztl. L’insostenibilità dell’area, così come è organizzata oggi, è confermata dai numeri. A fronte infatti di 1600 posti auto presenti nell’area a traffico limitato, ci sono 2800 residenti con permesso di sosta autorizzato. A questi si aggiungono i 1500 lavoratori e i permessi di altre tipologie, come quelli concessi agli albergatori per i loro ospiti, senza contare le auto che accedono durante le finestre di apertura della Ztl. 

Una situazione che richiede una revisione completa, che tenga conto di più aspetti: dalla gestione dei plateatici alla pedonalizzazione di determinate aree o vie del centro storico, dalle esigenze dei lavoratori e di Amia per la raccolta dei rifiuti, al grande tema dell’accessibilità, in vista anche delle Olimpiadi 2026, e dei flussi turistici. 

Il rischio è che Verona diventi come Venezia.

Si parte quindi con il confronto per parlare di criticità, istanze ma anche proposte e nuove idee su cui costruire un nuovo assetto della Ztl. 

“I numeri parlano chiaro”, afferma l’assessore alla mobilità e traffico Tommaso Ferrari, “e raccontano di una Ztl non più sostenibile. Non intervenire significherebbe rischiare che Verona diventi come Venezia, una città a numero chiuso, con un processo che andrebbe sicuramente ad impoverire il centro e tutto il territorio. Partiamo perciò con la concertazione, il dialogo e il confronto, è questo il metodo che perseguiremo anche per altre trasformazioni, dai quartieri alla mobilità. Siamo consapevoli che la soluzione che accontenta tutti non esiste, trasformazioni di questo tipo hanno bisogno non solo di decisioni ma anche di periodi di adattamento”. 

Concorde l’assessore al Commercio Italo Sandrini. “Non abbiamo la soluzione preconfezionata, ma la cerchiamo con un lavoro di squadra, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Quanto ai plateatici, in questi ultimi anni siamo passati da una situazione emergenziale all’altra, abbiamo tempo fino al 30 settembre per trovare una mediazione che tenga conto dei diversi interessi.”.

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