No alla discarica Ca’ Balestra: il Comitato scrive ai consiglieri regionali per salvaguardare le riserve idriche del Veneto.
Il Comitato anti discarica Ca’ Balestra ha inviato nei giorni scorsi a tutti i consiglieri regionali una richiesta di intervento urgente. Questo per impedire l’apertura di discariche per rifiuti contenenti amianto nelle zone più vulnerabili del Veneto.
La lettera richiama l’attenzione sulla modifica introdotta nel 2022 del Piano Regionale dei Rifiuti. Legge che attualmente consente la realizzazione di discariche per rifiuti contenenti amianto, nelle zone di ricarica delle falde acquifere e in quelle instabili, esondabili e alluvionabili.
Il Comitato poi ricorda ai Consiglieri Regionali la finalità della norma, nella versione originaria del 2015. Ossia evitare che si aggiungano altri inquinanti che potrebbero danneggiare la qualità dell’acqua nelle riserve idriche del Veneto. Quest’acqua è utilizzata sia per bere che per l’agricoltura e l’industria. Richiamando la recente mozione approvata all’unanimità dalla Provincia di Verona lo scorso primo febbraio, il Comitato chiede a tutti i Consiglieri di intervenire.
- Discarica di amianto? A rischio la Pesca di Verona Igp e il Grana padano.
- “No amianto”: la scritta sulla facciata del municipio di Villafranca.
- No alle discariche di amianto, passa all’unanimità la mozione in Provincia.
Le richieste del Comitato.
Ripristinare l’art. 15 del Piano Regionale dei Rifiuti alla versione originaria del 2015, consultabile qui. Predisporre uno studio a livello regionale per la localizzazione di impianti per rifiuti contenenti amianto che escluda le zone di ricarica delle falde acquifere nonché quelle instabili, esondabili e alluvionabili.
Finanziare uno studio approfondito destinato a valutare le alternative oggi esistenti al conferimento in discarica di rifiuti contenenti amianto, per conseguire quell’economia circolare che l’Unione Europea impone agli Stati di raggiungere.
Sospendere l’iter autorizzativo per tale tipologia di impianti in tutti i casi in cui risultino attualmente in valutazione altri progetti per impianti dello stesso tipo da localizzarsi a meno di 10 km di distanza.