Natale, luminarie e stagione invernale, Confcommercio Verona: “Necessità di portare avanti una sobrietà intelligente che garantisca continuità”.
Verona, luminarie a Natale? “Unire il risparmio richiesto dalla difficile situazione economica attuale con la necessità di mostrare le bellezze del territorio veronese, in cui la componente turistica è fondamentale per le aziende del terziario”: Confcommercio Verona sta portando avanti un dialogo serrato con l’amministrazione di Palazzo Barbieri e degli altri Comuni della provincia per confrontarsi e trovare le soluzioni migliori in vista del periodo autunno-invernale e del Natale, tenendo conto che gli sforzi per la destagionalizzazione in questi anni hanno reso la provincia scaligera tra le più “gettonate” dai turisti italiani e non solo.
Il turismo a Verona è tornato ai livelli pre-covid.
“L’attuale contesto caratterizzato da costi energetici e inflazione alle stelle, consumi stagnanti, stretta creditizia, porta con sé tante priorità, con la necessità di definire misure che possano risultare di sostegno alle famiglie e alle imprese”, sottolinea il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena. “Se da un lato l’orientamento verso una stagione invernale e delle festività sobrie, tesa al contenimento dei costi e propensa a una seria valutazione sulle luminarie e sui mercatini di Natale è sicuramente condivisibile, dall’altro va tenuto presente il profilo turistico di Verona capoluogo e della provincia più in generale. E’ significativo il fatto che la provincia, in questi mesi, sia riuscita a tornare ai livelli pre-covid in termini di arrivi e presenze.”.
“Nelle interlocuzioni con le amministrazioni comunali veronesi, in primis quella del capoluogo”, evidenzia il direttore generale di Confcommercio Verona Nicola Dal Dosso, “stiamo condividendo la necessità di portare avanti quella che potremmo definire una sobrietà intelligente che garantisca continuità. Tutti sappiamo i numeri che porta il periodo natalizio, tutti sappiamo quanto sia importante il mese di dicembre per commercio, turismo e in generale per il terziario di mercato, in grave difficoltà”.
“Un austerity spinta potrebbe avere più effetti negativi che benefici”.
“Stiamo giocando una partita decisiva per il futuro di molte aziende”, interviene il presidente di Federalberghi-Confcommercio Verona Giulio Cavara. “Il boom dei costi energetici rischia infatti di far tornare indietro l’orologio dell’ospitalità veronese con la chiusura stagionale di molti alberghi per contenere i costi: anche di questo va tenuto conto”.
“Far passare l’immagine di una città e di una provincia spente, con pochi eventi e momenti di richiamo”, aggiunge il presidente provinciale e regionale degli esercenti Fipe, Paolo Artelio, “avrebbe ripercussioni non solo nel breve ma anche nel medio lungo periodo, a tutto vantaggio di mete che decideranno comunque di puntare sull’appeal in questa difficile fase”.
“Va scongiurato il rischio, paradossale ma concreto, che gli effetti negativi di un austerity spinta superino i benefici. Per questo diciamo no a boutade demagogiche”, conclude Arena, “sì a un confronto costruttivo come quello su cui siamo impegnati fin dalla prima ora concentrando l’attenzione e l’impegno sulle strategie legate all’economia veronese con una sensibilità aggiuntiva sulle priorità sociali ed economiche imposte da questa fase storica di straordinaria difficoltà”.