Il fantastico mondo dei licheni: al Museo di storia naturale la mostra “Le collezioni lichenologiche: da Abramo Massalongo ad oggi”.
I licheni al Museo di storia naturale di Verona. Componenti essenziali nella produzione di farmaci antitumorali e di profumi dalle note forestali. Bioindicatori della qualità dell’aria. E, ancora, funzionali per trattare ferite e scottature. Sono i “licheni”, una piccola e quasi sconosciuta forza della natura. Per imparare a conoscerli, il Museo di storia naturale apre al pubblico la nuova esposizione temporanea “Le collezioni lichenologiche: da Abramo Massalongo ad oggi”, visibile da mercoledì 22 giugno al 28 agosto, dalle ore 10 alle 18.
Una speciale opportunità per entrare in contatto con alcuni dei quasi 5 milioni di esemplari di licheni che costituiscono le collezioni del Museo di storia naturale di Verona e che normalmente sono destinate alla visione e studio di ricercatori ed esperti di settore. Tra queste, per fama e consistenza, spicca la collezione di Abramo Massalongo, vissuto a metà del XIX secolo e oggi fra i importanti studiosi di licheni a livello internazionale.
Cosa sono i licheni.
Risultato di una simbiosi tra due organismi molto diversi tra loro, un fungo e un’alga, i licheni possono essere piccoli e passare spesso inosservati, anche se sono importantissimi per l’ambiente in cui vivono. Vengono infatti usati dagli uccelli per costruire il nido, ma sono anche cibo per vari animali e proteggono gli alberi da condizioni atmosferiche estreme. Inoltre sono utili all’uomo. Già dagli antichi Greci, i licheni sono conosciuti e usati come tintori per le sostanze coloranti che contengono.
In più, come molte piante, anche i licheni sono stati usati per le loro proprietà officinali. Sostanze da loro ricavate sono impiegate per trattare ferite e scottature e per la produzione di farmaci antitumorali, antibatterici e antivirali. I licheni sono anche importanti componenti dei profumi dalle note forestali.