Servizi di accoglienza ai Musei civici, Verona aderisce a Federculture per l’applicazione del contratto nazionale: sarà tra le prime città in Italia.
Uno stipendio più dignitoso per i lavoratori dell’accoglienza dei Musei civici: Verona sarà tra le prime città in Italia ad applicare il contratto collettivo nazionale di Federculture, specifico per i dipendenti del settore culturale. La decisione è stata presa dal comune per il riconoscimento di una retribuzione consona a questa tipologia di personale che a Verona, in base al contratto stipulato precedentemente, percepisce oggi paghe di 4/5 euro lordi l’ora.
Il primo passo è stato l’adesione della città scaligera a Federculture, l’associazione che ha stipulato un contratto collettivo nazionale, che sia dal un punto di vista economico che professionale disciplina la categoria dei lavoratori dei musei. Si tratta di una situazione che riguarda tutte le città d’arte italiane e che il comune ad aprile proponeva di risolvere attraverso l’applicazione obbligatoria di tale contratto. Soluzione che se da una parte innalza il costo economico di tale servizio a carico del comune dall’altra consente di riconosce uno stipendio dignitoso ai lavoratori.
Un tema di importanza nazionale.
“In questi mesi ci siamo confrontati più volte sia con Macchine Celibi, fra le cooperative appaltatrici del servizio, che con le organizzazioni sindacali”, sottolinea l’assessore al personale Michele Bertucco. L’adesione da parte del Comune a Federculture è il primo atto. Questo consentirà di avere una serie di consulenze, di interagire con tante altre città italiane che vi hanno aderito. La scelta comporterà un costo maggiore per il comune (circa 400mila euro all’anno), ma ci garantirà di dare un’adeguata attenzione ai lavoratori e alle lavoratrici che operano nei nostri Musei, personale laureato, spesso anche con master e la conoscenza di più lingue. Spero che anche il governo sia d’accordo su questo percorso e si arrivi a prevedere delle norme specifiche”.
“E’ un tema nazionale” ribadisce l’assessora alla cultura Marta Ugolini. “Da parte dei lavoratori si lamenta sia il problema del precariato, che spesso viene proposto al posto di soluzioni di lavoro più stabili, sia di modalità inquadramento che sono sotto-mansionati. Si tratta di personale che non si occupa solo di sorveglianza, ma che fornisce anche informazioni sulla città, supportando i turisti. E’ coerente con i valori di questa amministrazione avviare un processo di sistemazione dell’inquadramento contrattuale, compatibilmente con gli impegni presi con i contratti precedenti, di cui dobbiamo ora attendere la naturale scadenza prima di cambiare”.
Servizio di guardiania e accoglienza.
A Verona sono coinvolti nel servizio una sessantina di lavoratori, oggi collegati alla cooperativa Le Macchine Celibi, vincitrice fra il 2019/2020, del bando di gara bandito dalla precedente amministrazione. In quell’occasione la cooperativa si era impegnata ad applicare il contratto Multiservizi che, nel 2021, grazie ad un nuovo accordo fra sindacati e datori di lavoro, è stato incrementato proprio nell’ottica di aumentare il valore stipendiale di queste figure. Invece di applicare il contratto con le nuove condizioni, la cooperativa ha scelto di passare al contratto Servizi fiduciari, a cui si ricollega la quota di circa 4/5 euro lordi l’ora.