È morto Olindo Bussi, l’ultimo reduce veronese della Divisione Acqui: ci lascia l’unico testimone del tragico eccidio.
Si è spento l’ultimo reduce veronese della Divisione Acqui: Olindo Bussi è morto nel tardo pomeriggio di lunedì 5 febbraio. Bussi aveva celebrato il suo 103esimo compleanno lo scorso 13 gennaio, mostrando fino all’ultimo respiro, una vitalità che sembrava inarrestabile.
La sua lunga e straordinaria vita si è conclusa, piegata dalla forza degli anni, anche se Bussi non ha mai arretrato di fronte a nulla. Nemmeno quando, come accaduto il 21 settembre scorso in occasione dell’ottantesimo anniversario, partecipava alle cerimonie in ricordo dell’eccidio di Cefalonia e Corfù del settembre 1943. Una tragedia perpetrata dagli ex alleati tedeschi ai danni dei soldati italiani che si erano rifiutati di arrendersi e consegnare le armi.
Olindo Bussi è nato in una corte rurale di Trevenzuolo. Figlio di una famiglia di braccianti, trascorre la sua giovinezza nei campi. Chiamato alle armi il 5 gennaio 1941, a quasi vent’anni, viene mandato a Corfù dopo pochi mesi di addestramento a Merano. La sua storia si intreccia con quella tragica dell’eccidio di Cefalonia e Corfù, durante il quale la Divisione Acqui subì gravi perdite.
Per anni, Bussi non volle conoscere i dettagli di quanto accaduto durante quelle drammatiche giornate, ma mantenne il silenzio fino a quando, molti anni dopo, decise di condividere le sue esperienze con altri reduci con cui aveva instaurato una lunga amicizia. Nonostante le dure prove della guerra, Bussi riuscì a ricostruirsi una vita e a formare una famiglia unita.
I funerali saranno celebrati sabato 10 febbraio alle 10 nella chiesa di Buttapietra, alla presenza di rappresentanti del Comune e delle associazioni combattentistiche, che renderanno omaggio a questo grande uomo e testimone della storia d’Italia.