Verona ha un triste podio per i morti sul lavoro nel 2023, Vicenza invece è più sicura: lo dicono i dati.
Un anno funesto per i morti sul lavoro nel Veneto: Verona e Belluno in zona rossa, Vicenza è la provincia più sicura, lo dimostrano i dati. Il 2023 si conclude con amarezza per la nostra regione. Il Veneto si classifica al secondo posto in Italia per il numero totale di vittime sul lavoro e al terzo per gli infortuni mortali.
Nel 2023, sono 101 i decessi, con un aumento di 7 vittime dal 2022. Secondo la mappatura dell’Osservatorio, il Veneto ha un tasso di mortalità molto vicino alla media nazionale. Gli infortuni mortali sul lavoro sono 72, con un incremento di 3. Si nota una riduzione degli infortuni rispetto al 2022, passando da 39 a 29.
Il presidente dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, Mauro Rossato, commenta la situazione. Rossato afferma che nonostante il Veneto sia al secondo posto per infortuni mortali, la loro incidenza, calcolata come il numero di vittime ogni milione di occupati, è in linea o addirittura inferiore rispetto alla media nazionale.
Una specie di “buona notizia”, ma le province di Verona e Belluno restano in zona rossa. Al contrario, Vicenza rimane l’unica provincia in zona bianca, con un rischio di infortunio mortale notevolmente inferiore rispetto alla media nazionale.
Le altre province.
Per quanto riguarda le incidenze nel dettaglio in regione, si scopre che Verona e Belluno sono le uniche province venete a trovarsi in zona rossa con un’incidenza rispettivamente di 60,2 e 57,1 e sono seguite in zona gialla da Treviso (34,4), Rovigo (32,3), Venezia (26,8) e Padova (26,6). In zona bianca Vicenza (13,0).
Infortuni totali.
Sono 101 i decessi da gennaio a dicembre 2023 (contro i 113 del 2022): 72 quelli rilevati in occasione di lavoro (2 in meno dello scorso anno) e 29 quelli in itinere (10 in meno del 2022).
Il più elevato numero di decessi si è verificato in provincia di Verona (32). Seguono: Venezia con 20 vittime, Treviso (17), Padova (14), Vicenza (10), Belluno (5) e Rovigo (3).
E anche quando si osserva la graduatoria degli infortuni mortali in occasione di lavoro (quindi esclusi quelli in itinere), è sempre Verona ad indossare la maglia nera con 25 decessi. Seguono: Treviso (13), Padova (11), Venezia (10), Belluno e Vicenza (5) e Rovigo (3).
Il Veneto, poi, è secondo in Italia per numero di vittime totali dopo la Lombardia (172) ed è terzo per decessi in occasione di lavoro sempre dopo la Lombardia (133) e la Campania (75). Sono 69.643 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 585.356. Vale a dire circa l’11,9% di quelle rilevate a livello nazionale.
Alla fine di dicembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 17% rispetto alla fine di dicembre del 2022: erano 83.885 e ora sono 69.643. Un decremento questo dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.
L’attività manifatturiera è la più colpita.
Le attività manifatturiere, alla fine del 2023, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (13.673). Sono seguite da: Costruzioni (4.292), Sanità (3.895), Commercio (3.819) e Trasporti e Magazzinaggio (3.595).
A Verona il più alto numero di denunce.
Ed è sempre la provincia di Verona quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (14.132), seguita da: Vicenza (13.457), Padova (13.200), Treviso (12.301), Venezia (11.700), Belluno (2.604) e Rovigo (2.249).
Infortuni per genere, nazionalità e età: ecco le statistiche
Infine, sono 23.183 le denunce di infortunio totali delle donne lavoratrici e 46.460 quelle degli uomini. Le denunce di infortunio in occasione di lavoro delle lavoratrici sono state 17.834 (11% del relativo dato nazionale), mentre quelle dei lavoratori 40.380 (12% del dato nazionale). Le denunce dei lavoratori stranieri sono 18.241 (15.234 in occasione di lavoro, ovvero il 15% del relativo dato nazionale). Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 5.151, ovvero il 7,4% del totale degli infortuni dei lavoratori veneti.
La zonizzazione.
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale