A San Michele Extra un parco dedicato a monsignor Rodella: è stato tra gli artefici dell’università veronese.
Contribuì alla nascita dell’università di Verona: oggi, la città scaligera ricorda Monsignor Aleardo Rodella, intitolandogli un parco nel quartiere di San Michele Extra. Si tratta dell’ampio spazio verde adiacente alla chiesa della Madonna di Campagna, o più correttamente chiesa di Santa Maria della Pace, tra via Dolomiti e piazza Madonna di Campagna.
Una vita dedicata all’insegnamento.
Vissuto dal 1923 al 2004, nel corso della sua vita Rodella è stato indubbiamente fra gli artefici e promotori delle vicende storico-legislative che portarono all’introduzione di un corso di laurea a Verona. Prima come ideatore della creazione del consorzio universitario e, poi, come componente del comitato per la “Libera università degli studi di Verona”, di cui vide l’ufficiale inaugurata nel 1959.
Laureato in filosofia alla Pontificia università gregoriana, dedicò la vita all’insegnamento di filosofia al Seminario maggiore di Verona e di religione al liceo classico Scipione Maffei per 36 anni.
Dopo il 1960 fondamentale il suo ruolo negli accordi per il conseguimento, nel 1963, del riconoscimento statale dell’Ateneo veronese. Fondò e diresse, fino al 1977, la Scuola superiore per consiglieri di orientamento scolastico-professionale. Infine, su segnalazione del Ministero della pubblica istruzione, è stato componente di una commissione della CEE all’Aja e di una commissione all’Unesco a Parigi.
Una figura chiave nella nascita dell’università di Verona.
“Questa intitolazione rappresenta un riconoscimento importante della città ad uno dei suoi figli più impegnati, che ha dedicato la vita al servizio degli altri”, sottolinea il sindaco Sboarina. “L’università di Verona non esisterebbe se negli anni ’50 monsignor Rodella non avesse avuto una visione e, con un inesorabile impegno, non avesse continuato ad agire in tutte le direzioni perché questa idea, allora poco più di un sogno, divenisse una possibilità concreta in favore di tutta la città.
Lui è stato la straordinaria forza propulsiva in grado di far raggiungere all’Ateneo veronese, circa una decina di anni dopo, nel 1963, il definitivo riconoscimento statale. Se oggi abbiamo un polo universitario e delle facoltà di eccellenza lo dobbiamo a monsignor Rodella e a quella sua visione che ha cambiato il volto di Verona”.