Oltre 2 milioni di euro per la ricerca a Verona grazie al bando Prin. L’università avrà il coordinamento nazionale di 4 progetti.
Dal Mur arrivano oltre 2 milioni di euro a sostegno della ricerca dell’università di Verona. Il ministero finanzierà 15 progetti dell’ateneo scaligero grazie al bando Prin 2020, progetti di rilevante interesse nazionale, destinati alla ricerca e al rafforzamento delle basi scientifiche del nostro Paese.
Sono 4 le ricerche finanziate al dipartimento di medicina che otterrà 587.574 euro, 3 quelle del dipartimento di lingue e letterature straniere sostenuto con 333.783 euro, 2 i progetti supportati per il dipartimento di culture e civiltà con 393.899 euro, come 2 sono quelli del dipartimento di Scienze giuridiche con 192.797 euro, 1 il progetto finanziato per il dipartimento di scienze umane con 253.443 euro, 1 quello del dipartimento di economia aziendale con 74.621, 1 anche per il dipartimento di scienze economiche con 109.732 euro e, infine, un altro progetto per il dipartimento di diagnostica e sanità pubblica con 179.672 euro.
L’università di Verona avrà il coordinamento nazionale di 4 progetti mentre per gli altri 11 sarà responsabile di unità operativa locale in collaborazione con altre università ed enti di ricerca italiani.
Da medicina ad economia, i progetti finanziati.
Quattro progetti per medicina, uno fra tutti la ricerca “Asteroid” per analizzare la complessa interazione tra geni e ambiente nei tumori ormonosensibili. Per il dipartimento di lingue e letterature straniere, uno degli studi sarà “Linguaggi e terminologie della moda tra italiano e francese (Flatif): la costruzione e la disseminazione delle risorse Flatif”.
Per il dipartimento di culture e civiltà, “Fontes. Fonti geostoriche e sistemi informativi per la conoscenza e la gestione dei rischi ambientali e culturali”. Per il dipartimento di scienze giuridiche, proposto il progetto “E-Agorà – Efficienza economica e tutela dei diritti degli utenti dei servizi. Innovazione tecnologica e condivisione dei servizi nel mondo digitale”, con l’obiettivo di approfondire la tutela dei dati personali degli utenti.
Per il dipartimento di economia aziendale, verrà finanziato “Ride – Un modello di stima della domanda nel settore distributivo” che si pone l’obiettivo di conoscere in anticipo i caratteri quantitativi e qualitativi di ciò che viene richiesto dal consumatore alle imprese commerciali. Per il dipartimento di scienze economiche, lo studio “Un approccio observation-driven per i modelli con parametri variabili” che si propone di sviluppare tecniche econometriche innovative per studiare quei fenomeni economici e finanziari che cambiano in maniera significativa nel tempo.
Studi anche sul tecnostress e le dipendenze.
Per il dipartimento di diagnostica e sanità pubblica, il progetto “Inroad – Identità e narrazione nelle dipendenze” con lo scopo di identificare la presenza ricorrente di “segnali narrativi” correlati con variabili cognitive, affettive e sociali i quali, mediante l’analisi di dati multimodali, saranno confrontate in diversi tipi di dipendenza.
Infine, per il dipartimento di scienze umane, il progetto “Rigenerare la relazione tra il sé con l’ambiente: meccanismi e applicazioni di spazi verdi per ridurre il tecnostress” centrato sull’introduzione di elementi di natura negli ambienti di lavoro per prevenire il tecnostress e studiandone nel contempo i meccanismi psicologici sottesi.