Salta il matrimonio di un detenuto a Verona: era tutto pronto, ma lui è stato trasferito in carcere a Rebibbia.
Una storia d’amore e burocrazia: un destino amaro per Nicolae Ion, 51 anni, detenuto che sperava di celebrare il suo matrimonio a Verona, ma che è stato trasferito a Rebibbia. Come riporta Il Corriere di Verona, nel carcere di Roma l’uomo è stato poi privato della possibilità di convogliare a nozze con la sua amata, a Bovolone.
Nicolae, che stava scontando la sua pena nel carcere di Montorio, aveva ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie per unirsi in matrimonio con Micaela, attivista impegnata nel supporto ai detenuti. La cerimonia era fissata per il 24 febbraio a Bovolone, con il pieno supporto del Comune e una luna di miele simbolica già organizzata. Ma il sogno si è infranto quando, a due giorni dall’evento, è arrivata la decisione del giudice di sorveglianza di Roma: niente permesso per uscire dal carcere.
Il trasferimento improvviso a Rebibbia aveva già segnato un duro colpo per l’uomo, che vive una situazione psicologica delicata, aggravata da episodi di autolesionismo e un tentato suicidio. La richiesta di permesso era stata motivata proprio dalla sua fragilità emotiva, ma il tribunale ha stabilito che il matrimonio poteva avvenire solo all’interno del carcere, negando la possibilità di celebrarlo fuori.
Nonostante i tentativi della futura sposa e il supporto di chi credeva in questa unione come segno di rinascita, la decisione ha spento ogni speranza. Un diritto garantito, quello di sposarsi, ma con limiti rigidi imposti dal sistema penitenziario, lasciando Nicolae e Micaela separati da sbarre e regole inflessibili.