A Verona va in scena la manifestazione per Moussa Diarra, il 26enne ucciso in stazione la scorsa domenica.
In centro a Verona va in scena, come annunciato, la manifestazione per ricordare Moussa Diarra, il 26enne del Mali ucciso da un colpo di pistola esploso da un poliziotto la scorsa domenica in stazione Porta Nuova.
Una piazza Bra blindatissima fin dal mattino ha accolto i manifestanti, tantissimi. Presente anche il fratello del 26enne. Molti anche i cartelli che chiedono “verità per Moussa”. In prima fila la comunità del Mali, e poi una trentina le associazioni veronesi che hanno aderito, a cominciare naturalmente dal Collettivo Paratod@s. Il corteo, partito da piazza Bra, prosegue in direzione del tribunale di Verona, per passare poi davanti alla sede della polizia locale, alla Questura per finire poi proprio davanti alla stazione di Verona Porta Nuova.
Qualche momento di tensione si è registrato davanti al tribunale, quando alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie al grido di “poliziotti assassini”. In seguito il corteo è proseguito senza altri incidenti verso la Questura, dove è stato fatto un sit in pacifico di protesta per Moussa, ricordato anche con un minuto di silenzio.
Il corteo si è concluso in stazione a Porta Nuova, dove alcuni manifestanti si sono fermati a pregare e a deporre dei fiori.
Occhio alla viabilità.
La polizia locale di Verona mette in guardia in merito a “possibili forti disagi alla viabilità cittadina, con chiusura circonvallazione esterna e deviazioni”.
Il sit in della Lega.
E proprio in stazione nella mattinata di oggi, sabato 26, la Lega si era ritrovata per una manifestazione di segno decisamente opposto: “Quella della settimana scorsa, di un uomo armato di coltello – ha detto il deputato Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta – è stata solo l’ultima aggressione alle Forze dell’ordine: sono quotidiane le notizie di rapine, spaccio e violenza di ogni genere. Basta degrado e criminalità, Verona deve ritornare una città sicura”.
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