“Il lupo invade anche la pianura”: l’allarme di Coldiretti Verona

“Il lupo è arrivato in pianura, servono interventi concreti”: l’allarme di Coldiretti Verona.

“Il lupo è arrivato anche in pianura”: Coldiretti Verona torna a chiedere interventi concreti. L’obiettivo è quello di arginare un “fenomeno, quello del lupo, un tempo confinato alle zone montane e alla Lessinia, ma che ha ormai invaso la pianura veronese, portando con sé nuove sfide e preoccupazioni. Ora quindi non si tratta più di un problema esclusivamente legato agli allevatori, ma di un’emergenza che coinvolge l’intera comunità, dalla Bassa veronese al Villafranchese, dove la sua presenza è ormai una realtà quotidiana con predazioni anche di animali domestici”.

“Il progetto Wolfalps si è rivelato un fallimento totale – interviene il presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini –. Tra gli scopi del progetto a cui la Regione ha aderito nel 2013 c’era il finanziamento di iniziative di sensibilizzazione e di formazione per favorire la convivenza tra il lupo e le realtà produttive di alcune aree. Per anni non abbiamo visto nulla di tutto ciò e ora il problema ha varcato i confini di quelle aree arrivando alla pianura”.

I numeri: 206 attacchi nel 2024.

I dati lo confermano: nel 2024 sono stati registrati nelle zone montane della provincia 206 eventi predatori rispetto ai 200 del 2023 (elaborazione Coldiretti su dati degli uffici competenti dell’Ulss di Verona). La maggior parte delle predazioni di animali da reddito interessano ovini e caprini (198 uccisi in totale) con i bovini immediatamente a seguire (122).

“Ora che si registrano predazioni anche in pianura, – continua Vantini – il problema non riguarda più solo gli imprenditori agricoli, ma l’intera cittadinanza veronese, che sta vivendo la paura e il senso di impotenza che fino a poco tempo fa apparteneva solamente gli abitanti delle zone più remote della nostra provincia”.

Vantini continua: “Apprezziamo l’impegno che la politica locale ha recentemente dimostrato finanziando il progetto “Heimat” (pubblicato sul Bur il 17 dicembre scorso), nel quale vengono tra l’altro riprese le proposte avanzate da Coldiretti Verona per mitigare il conflitto tra il predatore e le aziende del territorio, ma questo non è sufficiente ed è ora di trovare soluzioni più tempestive e incisive”.

Coldiretti, così come molte regioni, chiede l’aggiornamento del Piano nazionale di conservazione e di gestione del lupo in Italia, fermo dal 2002, per adeguare gli interventi consentiti alla nuova drammatica situazione, a partire dalla gestione numerica degli esemplari. Questo in vista della conclusione dell’iter per l’abbassamento del suo grado di protezione.

 “Per ora – spiega Sauro – è doveroso partire con una osservazione attenta e sistematica del territorio al fine di intervenire tempestivamente nelle aree dove la presenza del lupo è ormai diventata insostenibile. Solo con azioni mirate e una gestione adeguata si potrà garantire sicurezza per gli agricoltori e per tutta la cittadinanza veronese”.

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